LONDRA (Reuters) - Il coronavirus farà aumentare quest'anno i livelli di debito pubblico nelle nazioni più ricche del mondo, in media, di quasi 20 punti percentuali, quasi il doppio dei danni provocati dalla crisi finanziaria del 2009, secondo Moody's.
Nello studio l'agenzia di rating ha osservato la situazione di 14 Paesi, tra cui Stati Uniti, Giappone, Italia e Regno Unito, e ha stabilito che i rallentamenti economici legati al coronavirus lasceranno un segno profondo sulle finanze.
"Stimiamo che in media in questo gruppo, i rapporti debito pubblico/Pil vedranno un incremento di 19 punti percentuali, quasi il doppio rispetto all'aumento visto durante la grande crisi finanziaria del 2009".
"Rispetto alla crisi precedente, l'incremento dell'indebitamento sarà più immediato e persistente, riflettendo la gravità e la vastità dello shock causato dal coronavirus".
Italia, Giappone e Regno Unito dovrebbero subire i peggiori aumenti dei debiti pubblici, in rialzo di circa 25 punti percentuali rispetto ai rispettivi Pil. Stati Uniti, Francia, Spagna, Canada e Nuova Zelanda, invece, dovrebbero vedere un incremento di circa 20 punti percentuali.
Se il debito pubblico non sarà riportato ai livelli precedenti, i Paesi avranno profili di credito più deboli, di conseguenza più vulnerabili a futuri shock economici e finanziari e a tagli del rating sovrano, secondo Moody's.
"Le implicazioni di rating dipenderanno dall'abilità dei governi di invertire le traiettorie di debito, in vista di potenziali nuovi shock", secondo lo studio.
"Italia e Giappone saranno particolarmente dipendenti dalle tendenze di crescita, per via della limitata possibilità di ridurre e sostenere bilanci finanziari più robusti rispetto a quanto visto prima della crisi".