Attualmente la Cina detiene oltre la metà della potenza di mining di Bitcoin a livello mondiale. Ciononostante Jameson Lopp, co-founder e CTO di Casa, ha liquidato i timori secondo cui i miner cinesi rappresentino una minaccia per BTC.
Nonostante molte persone abbiano espresso preoccupazione per una tale concentrazione di hashpower in Cina, Lopp fa notare come, anche nell’ipotesi di un 51% attack sulla rete Bitcoin, gli hacker non potrebbero fare in realtà molto.
Lopp ha infatti spiegato che un malintenzionato non può rubare Bitcoin altrui, né cambiare le regole di consenso, né può modificare transazioni valide già approvate. L’unica cosa di fatto possibile è spendere due volte i propri BTC.