Investing.com - Il prezzo dell’oro è stabile dopo aver toccato ieri il massimo di quattro settimane; i timori geopolitici pesano sulla propensione al rischio, facendo scendere la domanda per il metallo prezioso.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i future dell’oro salgono dello 0,07% a 1.267,51 dollari l’oncia troy, alle 07:15 GMT dopo essere saliti a 1.270,32 il giorno precedente, il massimo dal 1° maggio. Intanto, l’oro spot si attesta a 1.267,81.
Sempre sul Comex, i future dell’argento con consegna a luglio si attestano a 17,42 dollari l’oncia. Precedentemente erano saliti a 17,47 dollari, il massimo dal 27 aprile.
I timori sul salvataggio greco ed i sondaggi che mostrano il partito conservatore del Primo Ministro Teresa May in calo contro il partito laburista hanno pesato sulla propensione al rischio.
L’oro è utilizzato come investimento alternativo nei periodi di incertezza politica e finanziaria.
Nell’overnight sono saliti i timori che Atene e i creditori non riescano a trovare l’accordo sul programma di salvataggio, alimentando i timori che possa riaccendersi la crisi del debito nella zona euro.
Intanto la corsa alle elezioni nel Regno Unito alimenta i timori legati ai rischi politici causati dalla Brexit.
L’oro è limitato dalla ripresa del dollaro contro euro e sterlina.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,33% a 97,65, in salita dal minino di sei mesi e mezzo toccato la scorsa settimana.
Un dollaro più forte solitamente influisce negativamente sull’oro poiché pesa sull’appeal del metallo prezioso e rende le materie prime valutate in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Gli investitori attendono il report sull’occupazione USA di venerdì che dovrebbe mostrare che le condizioni del mercato del lavoro restano solide.
Un report sull’occupazione USA positivo alimenterebbe le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve in occasione del vertice di giugno.
La probabilità di un aumento dei tassi in occasione del vertice del 13 e 14 giugno della Fed è pari a circa l’80%, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
Tuttavia, i trader non sono più convinti che la banca centrale USA riesca ad alzare i tassi altre due volte quest’anno e le probabilità di un secondo aumento a dicembre si attestano al 35%.
La previsione media dei policymaker della Fed prevede altri due aumenti entro fine anno. Tuttavia, la recente serie di dati economici statunitensi oltre ai segnali di un trambusto politico alla Casa Bianca hanno alimentati i dubbi sulla capacità della Fed di alzare i tassi quanto vorrebbe prima della fine dell’anno.
Il metallo prezioso risente dell’andamento dei tassi di interesse USA, il cui aumento fa salire il costo degli investimenti senza rendimento come i lingotti. Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti.
Intanto, il platino scende dell’1,09% a 952,80 dollari, mentre il palladio è in salita dello 0,91% a 793,85 dollari l’oncia.
I future del rame vanno giù dello 0,97% a 2,541 dollari la libbra.