Investing.com – I futures del petrolio greggio sono in calo questo lunedì, dopo le dichiarazioni del Principe Saudita Alwaleed bin Talal che hanno pesato sui prezzi, mentre gli investitori attendono le dichiarazioni di politica monetaria del programma di stimolo della banca.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono saliti a 104,07 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,61%.
I contratti di settembre sono scesi dello 0,75% a 104,1 dollari al barile mercoledì.
I prezzi del greggio sono andati sotto pressione dopo che Alwaleed bin Talal ha dichiarato che c’è un “chiaro e crescente calo” nella domanda di petrolio greggio dai paesi OPEC, particolarmente in Arabia Saudita.
In una lettera aperta al Ministro per il Petrolio Ali Al-Naimi, il Principe Alwaleed bin Talal ha aggiunto che il regno non alzerà la capacità a 15 milioni di barili di greggio al giorno come previsto.
L’Arabia Saudita rappresenta il 12,9% della produzione mondiale di greggio.
Intanto, gli investitori restano cauti in attesa del vertice della Fed, in seguito ad una serie di dati USA misti che la scorsa settimana hanno alimentato l’incertezza sulla tempistica di un eventuale ridimensionamento del programma della Fed.
Venerdì l’Università del Michigan ha dichiarato che l’indice della fiducia dei consumatori è salito più del previsto a luglio, segnando 85,1 contro la lettura di 83,9 del mese precedente e contro le aspettative di una lettura di 84,0.
I dati sono giunti dopo che il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato inoltre che il numero di persone che ha presentato la richiesta di sussidio di disoccupazione nella settimana scorsa è salito di 7.000 unità a 343.000, contro le aspettative di un aumento di 6.000 a 340.000.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di greggio e rappresentano il 22% della domanda globale di petrolio.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono scesi dello 0,44% a 106,70 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 2,63 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono saliti a 104,07 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,61%.
I contratti di settembre sono scesi dello 0,75% a 104,1 dollari al barile mercoledì.
I prezzi del greggio sono andati sotto pressione dopo che Alwaleed bin Talal ha dichiarato che c’è un “chiaro e crescente calo” nella domanda di petrolio greggio dai paesi OPEC, particolarmente in Arabia Saudita.
In una lettera aperta al Ministro per il Petrolio Ali Al-Naimi, il Principe Alwaleed bin Talal ha aggiunto che il regno non alzerà la capacità a 15 milioni di barili di greggio al giorno come previsto.
L’Arabia Saudita rappresenta il 12,9% della produzione mondiale di greggio.
Intanto, gli investitori restano cauti in attesa del vertice della Fed, in seguito ad una serie di dati USA misti che la scorsa settimana hanno alimentato l’incertezza sulla tempistica di un eventuale ridimensionamento del programma della Fed.
Venerdì l’Università del Michigan ha dichiarato che l’indice della fiducia dei consumatori è salito più del previsto a luglio, segnando 85,1 contro la lettura di 83,9 del mese precedente e contro le aspettative di una lettura di 84,0.
I dati sono giunti dopo che il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato inoltre che il numero di persone che ha presentato la richiesta di sussidio di disoccupazione nella settimana scorsa è salito di 7.000 unità a 343.000, contro le aspettative di un aumento di 6.000 a 340.000.
L’allentamento quantitativo è della Fed considerato da molti investitori come un motore dell’aumento dei prezzi delle materie prime, poiché tende a pesare sul valore del dollaro.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di greggio e rappresentano il 22% della domanda globale di petrolio.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna a settembre sono scesi dello 0,44% a 106,70 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 2,63 dollari al barile.