Investing.com - La sterlina recupera contro il dollaro questo giovedì, supportata dai segnali che indicano che la BoE è vicina ad un aumento dei tassi di interesse; aspettative analoghe per la banca centrale USA continuano a supportare il biglietto verde.
Il cambio GBP/USD si è staccato da 1,6276, il minimo dal 18 settembre, per attestarsi a 1,6338 nella mattinata USA, in calo dello 0,02%.
Supporto a 1,6244, il minimo del 18 settembre e resistenza a 1,6416, il massimo di mercoledì.
La sterlina si è rafforzata dopo le dichiarazioni del Governatore della BoE Mark Carney, il quale ha dichiarato che l’argomento dell’aumento dei tassi di interesse “è diventato più bilanciato”.
Durante una conferenza in Galles Carney ha dichiarato che “avendo raggiunto ora alcune delle condizioni necessarie alla normalizzazione dell’economia, il tempo per normalizzare i tassi di interesse si sta avvicinando”.
“Sebbene il futuro sia sempre incerto, possiamo prevedente che i tassi di interesse inizieranno ad aumentare”.
Sempre nel Regno Unito la Confederazione delle Industrie Britanniche ha dichiarato in un report che l’indice delle vendite realizzate è sceso a 31 questo mese, da una lettura di 37 del mese precedente. Gli analisti avevano previsto un calo dell’indice a 30.
Intanto, il dollaro resta supportato delle dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve di Dallas Richard Fisher, secondo il quale la banca centrale statunitense potrebbe iniziare ad alzare i tassi di interesse per la primavera del 2015, prima di quanto previsto dai mercati.
In un report, il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti la settimana terminata il 19 settembre è aumentato di 12.000 unità, a 293.000 unità, dal minimo rivisto della settimana precedente di 281.000 unità.
Gli analisti avevano previsto un aumento delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione di 19.000 unità a 300.000 la scorsa settimana.
Altri dati hanno mostrato che gli ordinativi di beni durevoli statunitensi sono scesi del 18,2% ad agosto, dopo un aumento del 22,5% a luglio, dati rivisti dalla precedente stima di un aumento di 22,6%. Gli analisti avevano previsto un calo del 18,0% lo scorso mese.
Gli ordinativi di beni durevoli core, che escludono i mezzi di trasporto, sono aumentati dello 0,7% lo scorso mese, contro le aspettative di un calo dello 0,5% a luglio, dato rivisto dalla precedente lettura di un calo dello 0,7%.
La sterlina è al massimo di due anni contro l’euro, con la coppia EUR/GBP giù dello 0,35% a 0,7795.
L’euro è andato sotto pressione dopo le dichiarazioni del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, che ha confermato oggi l’impegno della banca ad agire con ulteriori misure di stimolo a sostegno dell’inflazione nella zona euro.
Ieri, Mario Draghi ha assicurato che la politica monetaria resterà “accomodante” per tutto il tempo che sarà necessario, e che la BCE utilizzerà tutti gli strumenti che ha a disposizione per combattere la deflazione.