20 novembre (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono in gran parte in ribasso oggi: il dato flash Pmi sul manifatturiero cinese - che ha evidenziato una contrazione della produzione per la prima volta in sei mesi - lascia pensare ad un rallentamento della seconda economia mondiale, mentre lo yen è sceso ai minimi da sette anni contro il dollaro.
"Le pressioni disinflazionistiche restano forti e il mecato del lavoro mostra ulteriori segni di indebolimento", dice Hongbin Qu, capo economista per la Cina di HSBC.
Intorno alle 8,25 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, scende dello 0,53%, a 470,47 punti. L'indice giapponese Nikkei ha chiuso invece a +0,07, a 17.300,86 punti, vicino al picco da sette anni raggiunto la settimana scorsa.
La borsa australiana ha perso quasi l'1% azzerando praticamente i guadagni di quest'anno, a causa dei dati cinesi e dal calo dei prezzi del ferro grezzo, una delle principali materie prime esportate dall'Australia.
Sul fronte commodity anche l'oro resta sotto pressione, dopo che ieri ha perso l'1% a seguito del referendum in Svizzera sull'aumento delle riserve aurifere, che non è passato.
I futures sul greggio Usa sono ancora in calo sull'onda del rialzo del dollaro e dell'aumento imprevisto delle riserve negli Stati Uniti.
SHANGHAI ha recuperato in chiusura raggiungendo il +0,07%, dopo il calo dovuto ai deludenti sull'economia cinese e anche alle prese di profitto seguite al lancio del programma pilota di scambi con la borsa di HONG KONG. Prada perde lo 0,52%.
Il mercato azionario dell'ex colonia britannica segna un rialzo minimo dopo tre sedute negative, ed è piatto l'indice delle maggiori aziende cinesi quotate a Shanghai e Shenzhen.
SEUL ha chiuso perdendo lo 0,45%, mentre la moneta locale, il won, ha toccato i minimi da 15 mesi sulla scia dello yen. In borsa hanno pesato i timori sulle esportazioni proprio a causa del ribasso della moneta giapponese e del rallentamento economico in Cina, principale partner commerciale della Corea del Sud.
TAIWAN è stata la migliore piazza della regione, anche grazie alla performance del terzo produttore mondiale di schermi piatti, Innolux, che oggi dovrebbe annunciare un importante investimento per la realizzazione di un impianto nel sud del Paese in partnership con Hon Hai Precision Industry, primo subappaltatore mondiale di prodotti elettronici.
MUMBAI chiude in calo, trascinata al ribasso dalla perfomance negativa dei titoli siderurgici (Tata e JSW in particolare), penalizzati dai deludenti dati sull'economia cinese, che attualmente, secondo la World Bank, consuma metà dei metalli mondiali.
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