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Oro al minimo di 15 settimane, pesa il dollaro forte

Pubblicato 10.03.2015, 09:19
© Reuters. L’oro crolla al minimo di 4 mesi per via del dollaro forte
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Investing.com - L’oro crolla al minimo di quasi quattro mesi questo martedì, a causa del dollaro forte che ha ridotto l’appeal del metallo prezioso.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, ha toccato il massimo di undici anni di 98,18 questa mattina.

Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, poiché riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.

La richiesta di dollaro continua ad essere incoraggiata dopo l’ultimo report sull’occupazione statunitense che lascia sperare in un aumento dei tassi di interesse.

Si prevede che la Fed cominci ad alzare i tassi intorno a metà anno ed i traders seguiranno da vicino la dichiarazione di politica monetaria, prevista per la prossima settimana, per cercare di capire se la banca deciderà di non essere paziente sull’aumento dei tassi.

Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse sono ribassiste per l’oro, dal momento che il metallo prezioso spesso non riesce a tenere il passo con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi di interesse sono alti.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile toccano il minimo della seduta di 1.156,20 dollari l’oncia troy, un livello che non si registrava dall’1 dicembre, prima di attestarsi a 1.157,40 dollari negli scambi europei del mattino, in calo di 9,10 dollari, o dello 0,78%.

I futures troveranno supporto a 1.141,70 dollari, il minimo dall’1 dicembre, e resistenza a 1.174,40 dollari, il massimo dal 9 marzo.

Ieri, l’oro è salito di 2,20 dollari, o dello 0,19%, a 1.166,50 dollari in un clima di apprensione per le trattative tra i ministri delle finanze della Grecia e dell’Eurogruppo sulle proposte di riforme avanzate da Atene.

Il mese scorso è stato raggiunto un accordo temporaneo tra Atene ed i suoi creditori, accordo che prevede l’estensione di quattro mesi del piano di salvataggio, ma la Grecia dovrà completare entro aprile la revisione del piano prima di poter avere ulteriori aiuti finanziari.

Intanto, i futures dell’argento con consegna a maggio scendono di 10,8 centesimi, o dello 0,68%, a 15,66 dollari l’oncia troy, dopo aver toccato il minimo intraday di 15,63 dollari, il minimo dal 5 gennaio.

Sempre sul Comex, il rame con consegna a maggio è in calo di 2,1 centesimi, o dello 0,77%, a 2,650 dollari la libbra, dopo i dati che hanno mostrato un aumento della deflazione dei prezzi al consumo a febbraio, alimentando i timori per un indebolimento della seconda economia mondiale.

La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.

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