MILANO (Reuters) - I dividendi europei sono in crescita nel secondo trimestre, anche grazie ad un miglioramento dell'outlook per gli utili e all'iniziale superamento della crisi nel settore finanziario.
E' quanto emerge da un rapporto diffuso oggi da Henderson Global Investors.
Eliminando l'impatto del dollaro più forte, che ha ridotto il tasso di crescita dell'indice globale sui dividendi denominato in dollari di Henderson, i payout riconosciuti agli azionisti delle principali società in Europa, Gran Bretagna esclusa, sono cresciuti dell'8,6% nel secondo trimestre.
Si tratta di un tasso di crescita più lento rispetto al primo trimestre ma più alto dell'ultimo trimestre 2014.
Henderson prevede ora che i dividendi globali crescano del 7,8% quest'anno, escludendo gli impatti correnti, a 1.160 miliardi di dollari, contro la precedente previsione di 7,5%.
L'indice non considera i buyback, anch'essi in crescita.
"Lo scorso anno, la crescita economica è stata ripetutamente declassata in Europa...ma i dividendi sono stati un po' meglio di quello che pensavamo", spiega Ben Lofthouse, fund manager di Henderson, che cita l'Europa come principale fattore nel miglioramento delle previsioni sulla crescita dei dividendi per il 2015. "La sorpresa più grossa arriva dalle società del settore finanziario".
I recenti aggiornamenti del settore bancario includono i piani della tedesca Commerzbank di pagare un dividendo per quest'anno, così come quelli di Intesa Sanpaolo (MILAN:ISP) di distribuire 2 miliardi di euro nel 2015.
Alla domanda se la crescita dei dividendi globali sia dovuta a prestiti più rischiosi piuttosto che dagli utili, Lofthouse ha precisato che ci sono alcuni segnali di leverage negli Stati Uniti ma che, soprattutto, ci sono migliori profitti. "Si hanno crescite di dividendi più forti quando il management si sente più fiducioso".