Di Ambar Warrick
Investing.com - L’attività commerciale cinese è cresciuta più del previsto a febbraio, superando i livelli pre-COVID, mentre la ripresa economica del Paese ha preso slancio dopo l’allentamento della maggior parte delle restrizioni anti-COVID di quest’anno.
Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica cinese, l’indice dei responsabili degli acquisti nel settore manifatturiero (PMI) è salito a 52,6 a febbraio. Il dato è stato superiore alle aspettative di 50,5 e alla lettura di 50,1 di gennaio.
L’indice PMI non manifatturiero è andato molto meglio, con un aumento di 56,3 a febbraio, superiore alle aspettative di crescita di 55,0 e ben al di sopra della lettura di 54,4 del mese precedente. La forza dell’attività manifatturiera e non manifatturiera ha fatto sì che il PMI composito cinese registrasse un aumento di 56,4 a febbraio - il ritmo più veloce in oltre tre anni.
I dati più forti del previsto confermano la ripresa economica in atto nella seconda economia mondiale, dopo che all’inizio di quest’anno la Cina ha ridotto la sua rigida politica di zero-COVID.
I dati di mercoledì mostrano che il settore manifatturiero cinese, considerato un indicatore dell’economia, sta aumentando la produzione dopo la forte contrazione registrata nel 2022. Ma il settore deve ancora fare i conti con il rallentamento della domanda di beni cinesi all’estero, a causa del rallentamento della crescita economica globale.
Un’indagine privata separata ha mostrato che il settore manifatturiero cinese ha registrato una ripresa a febbraio. L’indice PMI manifatturiero Caixin ha registrato un valore di 51,6 per il mese, superiore alle aspettative di 50,2 e ben al di sopra del 49,2 registrato a gennaio.
Il sondaggio, che si concentra sulle industrie private più piccole, indica che la ripresa del settore manifatturiero è stata ampia a febbraio.
“Il mese scorso sia l’offerta che la domanda manifatturiera si sono espanse, poiché la produzione è tornata gradualmente alla normalità e la domanda interna ed esterna è migliorata dopo il cambiamento della politica contro il COVID”, ha dichiarato in una nota Wang Zhe, economista senior di Caixin Insight Group.
Il settore non manifatturiero è stato stimolato dalla domanda repressa di servizi dopo tre anni di zero-COVID. La recente abolizione delle restrizioni COVID ha stimolato una forte ripresa dei viaggi, dei ristoranti e di altre attività ricreative.
Una serie di lockdown intermittenti aveva portato l’attività commerciale ai minimi storici nel 2022, mentre le imprese locali lottavano per far fronte alle restrizioni governative.
Anche l’aumento della spesa pubblica ha contribuito a favorire la ripresa dell’attività, con il governo che ha recentemente ribadito l’intenzione di continuare a varare ulteriori misure di stimolo. La Banca popolare cinese ha inoltre mantenuto i tassi di prestito a livelli record per contribuire ad aumentare la liquidità locale.
Per sostenere la crescita, Pechino ha allentato le leggi sui finanziamenti per il settore immobiliare del Paese, già in difficoltà, e ha annunciato la realizzazione di ulteriori infrastrutture.