Investing.com - Il prezzo dell’oro resta vicino al minimo di cinque anni e mezzo questo mercoledì, dopo i dati che hanno mostrato un crollo delle nuove costruzioni negli Stati Uniti a dicembre, mentre le concessioni edilizie sono aumentate molto più del previsto, rivelando un quadro misto del settore immobiliare statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre crolla a 1.062,00 dollari l’oncia troy, un livello che non si registrava dal febbraio del 2010, prima di attestarsi a 1.067,60 dollari negli scambi della mattinata statunitense, in calo di 1,00 dollari, o dello 0,09%.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che le nuove costruzioni sono crollate dell’11% a 1,060 milioni di unità il mese scorso dal totale di settembre di 1,191 milioni di unità. Gli analisti avevano previsto un calo del 3,9% a 1,160 milioni di unità.
Intanto, il numero delle concessioni edilizie è aumentato del 4,1% a 1,150 milioni di unità dal totale di settembre di 1,150 milioni, in linea con le aspettative.
Gli investitori attendono ora i verbali del vertice di ottobre della Federal Reserve, previsti alle 14:00 ET per avere maggiori indicazioni sulla possibilità di un aumento dei tassi a dicembre.
Ieri, l’oro è crollato di 15,00 dollari, o dell’1,38%, dopo i dati sull’inflazione USA che hanno alimentato le aspettative di un aumento dei tassi.
In occasione del vertice del mese scorso, la Fed ha mantenuto i tassi di interesse invariati, come previsto, ma ha sorpreso i mercati con la dichiarazione che contiene un riferimento esplicito al prossimo vertice di politica monetaria.
I commenti rilasciati di recente dai funzionari della Fed, tra cui quelli di Janet Yellen, fanno sperare che la banca centrale USA possa alzare i tassi di interesse per la prima volta in quasi un decennio il mese prossimo.
I futures dell’oro hanno segnato un crollo di quasi il 10% rispetto al massimo registrato a metà ottobre, poiché gli investitori hanno rivalutato le aspettative sulla politica monetaria statunitense dopo i segnali rialzisti dalla Fed.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse sono ribassiste per l’oro, dal momento che il metallo prezioso fatica a competere con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi sono alti.
Il dollaro resta vicino al massimo di sette mesi contro il paniere di sei principali valute tra le aspettative che la Fed possa alzare i tassi per la prima volta in quasi un decennio in occasione del vertice di dicembre.
Le materie prime valutate in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il biglietto verde si rafforza.
Intanto, il rame resta vicino al minimo dal maggio del 2009 questo mercoledì, per via dei crescenti timori per un calo della richiesta del metallo industriale.
Il prezzo del rame sta scendendo da 13 giorni consecutivi per via della possibilità di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti e dell’indebolimento della crescita economica globale, soprattutto in Cina.
Il prezzo del metallo rosso è crollato di quasi il 30% da maggio a causa dei timori per un indebolimento economico globale scatenato dalla Cina, timori che hanno messo in guardia i traders e pesato sul sentimento.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale del metallo industriale, con il 45% della richiesta globale di rame.