LONDRA (Reuters) - Il supporto britannico per restare nella Unione europea è salito al 55%, in rialzo di 9 punti percentuali rispetto a due anni fa, secondo un sondaggio di Pew Research Center.
Il primo ministro David Cameron, rieletto lo scorso 7 maggio, ha promesso di ridisegnare i legami della Gran Bretagna con la Ue prima di un referendum sulla permanenza britannica nell'Unione entro la fine del 2017, ma che potrebbe tenersi prima.
Il sostegno britannico per restare nella Ue è salito al 55% dal 50% di un anno fa e dal 46% del 2013, dice Pew. Secondo il sondaggio il 36% dei britannici vuole invece uscire.
Nel sondaggio del 2013, i britannici erano divisi in pari misura con il 46% che era per restare e altrettanti per uscire dalla Ue.
Il rischio di una uscita della Gran Bretagna spaventa alcuni investitori, dirigenti di aziende e gli alleati militari.
Cameron intende illustrare nel dettaglio le sue proposte di riforma in una vertice dei leader Ue il 25 e 26 giugno.
Nonostante la crescita del sostegno per restare nella Ue, la popolazione britannica appare più euroscettica di quanto non lo siano gli altri cinque grandi stati membri oggetto dell'analisi: Polonia, Italia, Spagna, Germania e Francia.
Per quanto riguarda l'Italia, il 56% degli intervistati ha detto di voler mantenere l'euro, mentre il 37% vorrebbe riavere la lira.
Il sondaggio ha riguardato oltre 6 mila cittadini in questi Paesi ed è stato condotto tra il 7 aprile e il 13 maggio.