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Crescita globale più forte delle attese

Pubblicato 23.06.2014, 10:30

La performance dell’economia globale è stata inferiore alle attese. Nonostante ciò, i mercati finanziari non sono stati particolarmente colpiti da tali sviluppi, poiché le posizioni di politica monetaria delle principali Banche centrali restano molto accomodanti. “Dopo aver visto una crescita debole nel primo trimestre, continuiamo ad avere una view positiva sull’outlook economico globale e ci aspettiamo un’attività più forte, sostenuta da buone notizie”, ha spiegato Patrice Gautry, Capo economista di Union Bancaire Privée – UBP. Il trend verso gli asset rischiosi, soprattutto per quanto riguarda i titoli azionari, resta positivo grazie alla ripresa mostrata sia dalla crescita, sia dagli utili. Lo scenario delineatosi a fine 2013 resta quindi valido e dovrebbe consolidarsi nei prossimi trimestri.

Accelerazione della crescita mondiale
La ripresa economica è pronta a consolidarsi; la crescita negli Stati Uniti sta migliorando e l’Europa è uscita dalla recessione. Al di là dalla ripartenza ciclica, si stanno iniziando a realizzare gli elementi chiave per una ripresa durevole, grazie a una serie di investimenti aziendali e a una domanda interna più solida nei Paesi sviluppati. “Dovrebbe iniziare, quindi, un nuovo ciclo produttivo, che alimenti la crescita negli anni a venire”, ha evidenziato Gautry. Gli Usa, poi, hanno riconquistato il loro ruolo di leader, non solo in termini di mercati finanziari, ma anche in ambito economico e a livello industriale.

Alcuni Paesi emergenti – in particolare la Cina – stanno cambiando i propri modelli di crescita, il che da una parte agirà come freno sull’attività nel breve termine, ma sarà un fattore positivo nel medio periodo. Probabilmente le autorità cinesi faranno in modo che questa transizione avvenga senza alcun impatto significativo sulla crescita mondiale.

Azionario da privilegiare
“Lo scenario di un aumento dei tassi di interesse statunitensi a lungo periodo e di un irripidimento della curva non si è verificato”, ha poi sottolineato Jean-Sylvain Perrig, Chief Investment Officer (CIO) di UBP. Il calo dei tassi a lungo, che ha sorpreso molti investitori, è il risultato di tre fenomeni principali: chiusura di forti posizioni corte su bond a lungo termine; attività economica deludente nel primo trimestre e una posizione più accomodante rispetto alle attese da parte della Federal Reserve.

“Va ricordato che questo trend non mette in discussione il nostro scenario di base, il quale prevede un rialzo dei tassi stimolato da una crescita più forte nei paesi sviluppati”, ha continuato Perrig. In questo contesto, il debito societario continua ad essere privilegiato, in particolare il segmento high-yield e il debito estero dei paesi emergenti, dato che il carry trade è ancora invitante, anche se i ritorni attesi sono inferiori rispetto a quelli dell’anno scorso; in tale contesto, sono quindi duration breve.

L’azionario rimane l’asset class da privilegiare. I suoi livelli più elevati delle valutazioni (in termini assoluti) non sembrano essere un problema in questa fase, data la ripresa degli utili e dell’attività economica e l’elevato prezzo delle obbligazioni. “E’ vero che, da inizio anno, abbiamo assistito a una rotazione settoriale, dagli asset di tipo growth a quelli difensivi; tuttavia, restiamo convinti che l’innovazione resti un tema centrale sia nel medio sia nel lungo termine”, ha concluso Perrig. Inoltre, il numero di operazioni di M&A, assieme ai programmi di buyback, dovrebbe continuare a dare sostegno ai mercati azionari.

Di conseguenza, temi come l’innovazione (soprattutto sui titoli growth americani) e i Paesi europei, anche periferici, continuano a essere privilegiati. I mercati Emergenti offrono valutazioni relativamente basse, ma qualunque potenziale miglioramento dei margini aziendali rimane altamente incerto, dato lo scarso impegno a favore di un incremento della produttività. Per questo motivo, manteniamo la nostra predisposizione verso i principali mercati azionari delle economie sviluppate.

A proposito dell’Union Bancaire Privée (UBP)
L’UBP è una delle principali banche private e tra gli istituti meglio capitalizzati in Svizzera, con un indice di capitalizzazione Tier 1 del 29%. La Banca è specializzata nella gestione patrimoniale al servizio dei clienti privati e istituzionali. L’UBP, che ha sede a Ginevra ed è presente in una ventina di ubicazioni nel mondo, ha un organico di circa 1’350 collaboratori e una massa in gestione di 87,7 miliardi di CHF (71,6 miliardi di EUR) al 31 dicembre 2013.
www.ubp.com

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