Di Alessandro Albano
Investing.com - Con la Bce che giovedì comunicherà la decisione di politica monetaria, Eurostat ha fatto sapere questa mattina che l'inflazione di fondo nell'Eurozona è rallentata per la prima volta in 10 mesi ad un tasso del 5,6% ad aprile dal 5,7% previsto dagli economisti.
Anche il tasso mensile è diminuito, attestandosi al +1% dal +1,3% di marzo e dal +1,1% atteso dal consenso di mercato.
Il paniere generale è invece aumentato ad un tasso annuale del 7% (come da consenso) rispetto al 6,9% di marzo, con un +0,7% registrato su base mensile (+0,9% a marzo).
Nonostante l'accelerazione dell'indice più ampio, la notizia positiva arrivata dal dato core potrebbe, secondo gli analisti, far propendere l'Eurotowert verso un aumento meno aggressivo dei tassi nella riunione di questa settimana dopo il +0,5% del meeting di marzo.
Diversi membri del board Bce, come il vice presidente De Guindos o Isabel Schanbel, hanno insistito nelle scorse settimane sulla necessità di vedere un calo sostenuto della componente di fondo affinché si possa iniziare a pensare ad uno stop del ciclo di inasprimento.
In particolare, secondo la Schabel, visto l'aumento dei costi alimentari "è troppo presto per dichiarare la vittoria sull'inflazione", per questo i poliymaker non solo hanno bisogno di vedere un turning point, ma un calo sostenuto che "ci dia fiducia che le nostre misure stanno iniziando a funzionare"
Prima della lettura sull'IPC, Altaf Kassam, Head of Investment Strategy & Research per l'area EMEA di State Street Global Advisors, ha scritto in una nota inviata ad Investing.com che "la nostra aspettativa di base per la riunione della BCE del 4 maggio è di un altro rialzo di 50 punti base".
"Continuiamo a vedere una certa, poco confortante, continuità dei dati sull'inflazione, il che significa che un altro aumento di 50 punti base a maggio non è scontato, ma a nostro avviso, è l'esito più probabile", ha affermato Kassam, aggiungendo che "date le persistenti preoccupazioni sugli effetti variabili e in ritardo delle azioni intraprese in precedenza dalla Banca Centrale Europea, e il persistere di problematiche nel settore bancario (anche se ancora focalizzate sugli Stati Uniti), questa volta i rischi sono orientati verso il downside e non escluderemmo completamente un aumento più accomodante di 25 punti base".
"Il tono dei commenti della BCE è stato più frammentato di recente, con i “falchi” che hanno posto in evidenza la persistenza dell’inflazione, mentre le “colombe” hanno sottolineato l’avvicinarsi ai terminal rate, il che appare certamente in linea con i prezzi di mercato. A nostro avviso, tenendo conto di tutti questi elementi e della forza, in qualche modo sorprendente, dei mercati azionari quest'anno, riteniamo che la BCE potrebbe vedere lo spazio per inasprire un po' di più le condizioni finanziare rispetto a quanto i mercati si aspettino", ha scritto in conclusione il manager di State Street.
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