MILANO (Reuters) - Il Lussemburgo valuta positivamente l'iniziativa congiunta di Francia, Germania e Italia con cui viene chiesto alla Commissione europea di procedere alla messa a punto di una normativa al fine di armonizzare la tassazione d'impresa ed evitare pratiche elusive da parte delle aziende all'interno della Ue.
"Sì, va nella giusta direzione, in generale", ha detto il ministro delle Finanze del Lussemburgo Pierre Gramegna, rispondendo a una domanda sull'iniziativa dei tre paesi nel corso di una conferenza stampa e precisando di aver letto molto rapidamente la lettera dei tre colleghi europei, arrivata dopo lo scandalo LuxLeaks, che ha messo sulla graticola Jean-Claude Juncker, neo presidente della Commissione europea, premier lussemburghese negli anni in cui quegli accordi tra il Granducato e alcune delle principali aziende mondiali venivano sottoscritti.
"Il Lussemburgo non è favorevole a un sistema dove le imprese non pagano tasse", ha scandito Gramegna. "Non basta però puntare il dito contro un singolo paese", ha aggiunto, definendo il Granducato "vittima di una campagna mediatica".
A Milano per una serie di seminari dedicati alla promozione del Lussemburgo come centro finanziario internazionale, Gramegna ha incontrato la stampa, rispondendo in italiano alle domande dopo l'inchiesta giornalistica internazionale che ha svelato una serie di accordi che hanno permesso a grandi aziende e banche, anche italiane, di ridurre all'osso, se non di azzerare la tassazione.
Si tratta della cosiddetta pianificazione fiscale aggressiva, moralmente discutibile - come ha riconosciuto lo stesso Gramegna - in un momento in cui ai cittadini vengono chiesti sacrifici, ma realizzata sfruttando diverse normative nazionali ed europee.. D'altra parte i cosiddetti tax ruling non sono una prerogativa del solo Lussemburgo e "non erano segreti", ha puntualizzato il ministro.
Sebbene non noti al pubblico, "sono disponibili" alle autorità fiscali straniere che ne facciano richiesta, ha sottolineato Gramegna. L'iniziativa congiunta di Italia, Francia e Germania dimostra che "c'è una piena coscienza di tutti che, se vogliamo risolvere il problema dell'assenza di tassazione, è necessario collaborare", ha aggiunto, ricordando come il proprio Paese abbia di fatto superato il segreto bancario, con l'adozione graduale del protocollo sullo scambio automatico di informazioni.
Alla domanda se il Granducato intenda rispondere alla richiesta della Commissione Ue di consegnare alcuni documenti relativi ai tax ruling contestati da Bruxelles, prima che scoppiasse lo scandalo, Gramegna ha però risposto: "Siamo disponibili a uno scambio dei ruling, ma deve esserci un trattamento egualitario tra gli Stati", spiegando come la questione sia sospesa.
In un'opinione preliminare pubblicata alla fine di settembre, la Commissione Ue, guidata dall'uscente Josè Manuel Barroso, aveva definito un aiuto di Stato il trattamento riservato a Fiat (MI:FCHA), chiedendo al Granducato di fornire una serie di informazioni.
(Elvira Pollina)