Di Geoffrey Smith
Investing.com - L’inflazione dei prezzi alla produzione nella più grande economia europea è scesa bruscamente a novembre, per il secondo mese consecutivo.
L’Ufficio Federale di Statistica Destatis ha dichiarato che i prezzi alle fabbriche sono scesi del 3,9% rispetto a ottobre, dopo il calo del 4,2% del mese precedente. Questi risultati fanno seguito a tre mesi in cui l’impennata dei prezzi del gas e dell’elettricità ha fatto salire i prezzi alla produzione di oltre il 15%.
I dati suggeriscono una misura di sollievo per la Banca Centrale Europea, indicando che i fattori cardine dell’impennata dell’inflazione di quest’anno stanno iniziando a ritirarsi: il tasso annuo di inflazione dei prezzi alla produzione è sceso al 28,2% ed è ora in calo rispetto al picco del 45,8%. Escludendo i prezzi dell’energia, l’inflazione dei prezzi alla produzione è rallentata al 12,9% su base annua, dopo aver raggiunto un picco del 16,5% a maggio.
I prezzi dei beni di consumo, sia a rotazione rapida che durevoli, sono aumentati di un modesto 0,2% sul mese, mentre i prezzi dei fattori di produzione di base, esclusa l’energia, sono scesi dello 0,7%.
I prezzi dell’energia, tuttavia, sono aumentati di due terzi rispetto a un anno fa e i prezzi del gas per gli utenti commerciali, in particolare, sono più che raddoppiati dallo scorso novembre. Ciò si è tradotto in forti aumenti per prodotti come i prodotti chimici, in particolare l’ammoniaca e i fertilizzanti, che sono aumentati rispettivamente del 65% e del 75%.
I dati continuano quindi a dare cattive notizie all’industria, che sta lottando per mantenere la competitività globale, e ai consumatori, che dovranno assorbire le variazioni di prezzo di quest’anno nei prossimi mesi.