LONDRA (Reuters) - Il petrolio è in calo per il secondo giorno e si avvia verso un calo settimanale, mentre il rialzo dei tassi d'interesse nel Regno Unito si aggiunge ai timori per la crescita economica e supera i segnali di limitazione dell'offerta, tra cui la diminuzione delle scorte di greggio negli Stati Uniti.
Intorno alle 10,30 il Brent scivola di 1,05 dollari, o 1,4%, a 73,09 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (Wti) cala di 1,09 dollari, o 1,6%, a 68,42 dollari.
Entrambi i benchmark sono scesi di circa 3 dollari ieri dopo che la Banca d'Inghilterra ha aumentato i tassi di interesse di mezzo punto percentuale, più di quanto previsto. Anche le banche centrali di Norvegia e Svizzera hanno aumentato i tassi.
"Dopo l'azione delle banche centrali di ieri, l'ansia è palpabilmente cresciuta", ha detto Tamas Varga del broker petrolifero Pvm.
"A causa dell'acuirsi delle avversità economiche, causate dai timori di recessione, solo un significativo esaurimento delle scorte darà il la a un cambiamento a lungo termine delle prospettive, attualmente fosche".
La recessione e i timori per la domanda hanno prevalso sui segnali di restrizione dell'offerta. Il rapporto sulle scorte statunitensi di questa settimana ha mostrato un calo a sorpresa di 3,8 milioni di barili.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)