ROMA (Reuters) - Dopo 30 mesi di segno negativo si è interrotto in novembre il trend decrescente dei prestiti bancari con una variazione annua nulla nei crediti a famiglie e imprese che consolida i segnali degli ultimi mesi.
Secondo il rapporto Abi di dicembre, l'ultimo dell'anno con dati su impieghi e raccolta aggiornati a novembre, l'andamento dei prestiti bancari visto il mese scorso "è il miglior risultato da aprile 2012".
Il chief economist dell'associazione bancaria, Gianfranco Torriero, ha detto che "si stanno creando le condizioni per una inversione di tendenza" e che è ragionevole aspettarsi "un rafforzamento di questo dato nel corso del 2015".
"Il 2015 potrebbe essere e, auspichiamo, sia migliore e inizi con dei dati tendenziali che non siano più passivi", ha commentato il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli.
La variazione nulla, in ragione d'anno, del totale dei finanziamenti a famiglie e imprese vista a novembre segue il -0,7% visto in ottobre e ormai si distanzia dal picco negativo del -4,5% di novembre 2013. Il totale dei finanziamenti bancari (includendo anche quelli alle imprese finanziarie e alla pubblica amministrazione) resta comunque negativo con un calo annuo dell'1,6%.
Accanto al segno di una inversione di trend nel credito, c'è il dato di tassi sui finanziamenti sempre più bassi, grazie alla politica monetaria espansiva. In novembre il tasso medio sui prestiti è stato del 3,66% (sotto il 3,71% di ottobre) e al minimo da dicembre 2010 quando era al 3,65%.
Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è ridotto a novembre al 2,70%, che è il valore più basso da gennaio 2011 (era al 2,74% in ottobre e al 5,48% a fine 2007).
Non si ferma invece il peggioramento della qualità del credito.
Le sofferenze lorde di ottobre sono salite a quasi 179,3 miliardi e in rapporto agli impieghi sono al 9,5%, un valore pari al picco toccato a giugno del 1998. Questo rapporto raggiunge il 15,8% per i piccoli operatori economici (salendo da 13,4% di ottobre 2013 e più del doppio del 7,1% a fine 2007, cioè pre-crisi. Stesso andamento per le imprese, dove le sofferenze lorde sugli impieghi hanno raggiunto in ottobre il 15,7% (12,3% un anno prima; 3,6% a fine 2007).
Anche le sofferenze nette, cioè decurtate delle svalutazioni dei crediti per considerare le perdite, sono in aumento in ottobre,a 83 miliardi di euro dagli 81,2 miliardi di settembre.
In rapporto agli impieghi totali sono al 4,61%, sopra il dato del 4,49% di settembre 2014 (erano 3,98% ad ottobre 2013; 0,86%, prima dell'inizio della crisi).
(Stefano Bernabei)