Di Ambar Warrick
Investing.com - L’inflazione al consumo nella capitale del Giappone è cresciuta a febbraio a un ritmo più lento rispetto al mese precedente, come hanno mostrato i dati di venerdì, indicando che le pressioni sui prezzi nel Paese potrebbero allentarsi dopo aver raggiunto i massimi da oltre 40 anni negli ultimi mesi.
Secondo i dati dell’Ufficio di Statistica, l’indice dei prezzi al consumo core di Tokyo (IPC) è aumentato del 3,3% nei 12 mesi fino a febbraio, in linea con le previsioni e inferiore alla lettura del 4,3% del mese scorso.
Sebbene la lettura sia scesa ai livelli visti l’ultima volta in ottobre, rimane comunque relativamente elevata, preannunciando una tendenza simile nei dati sull’inflazione a livello nazionale, previsti per la fine di marzo. L’inflazione nazionale era ai massimi da 41 anni a gennaio, al doppio del target annuale del 2% fissato dalla Banca del Giappone.
L’inflazione complessiva di Tokio, che include voci volatili come gli alimenti freschi, è aumentata del 3,4% a febbraio, rispetto all’aumento del 4,4% del mese precedente.
I prodotti alimentari, i carburanti e i servizi di pubblica utilità sono rimasti i maggiori responsabili dell’inflazione, anche se a febbraio a un ritmo più contenuto, poiché le persistenti interruzioni della guerra tra Russia e Ucraina hanno fatto lievitare il costo delle importazioni giapponesi.
Anche la debolezza dello yen ha contribuito pesantemente all’aumento dei costi delle importazioni, in quanto il crescente divario tra costi di importazione e tassi USA ha spinto gli investitori ad abbandonare la valuta giapponese. Lo yen è salito dello 0,1% venerdì.
Tuttavia, l’allentamento delle pressioni sui prezzi è in linea con le previsioni della Banca del Giappone, secondo cui l’inflazione si ridurrà nel breve termine, grazie ad alcuni miglioramenti della catena di approvvigionamento. Ma la banca ha avvertito che l’inflazione riprenderà a salire entro la metà-fine del 2023 e che il suo obiettivo del 2% annuo sarà probabilmente raggiunto solo nel 2025.
L’inflazione elevata mette sotto pressione la BOJ per un eventuale inasprimento della politica monetaria, anche se il governatore entrante Kazuo Ueda ha recentemente dichiarato che la politica ultra-allentata della banca rimarrà invariata nel breve termine.
L’impennata dell’inflazione nazionale ha pesato sull’economia giapponese, con il PIL del quarto trimestre che ha ampiamente disatteso le stime a causa del calo degli investimenti delle imprese.
È probabile che questo dia alla BOJ un maggiore impulso a mantenere la sua politica ultra-accomodante.