Investing.com - L’indice dei prezzi al consumo (IPC) nella zona euro è rimasto stabile a settembre, deludendo le attese di un lieve aumento, mentre la lettura core è inaspettatamente scesa, secondo i dati preliminari di questo venerdì.
Nel report dell’Eurostat si legge che l’indice dei prezzi al consumo è salito al tasso destagionalizzato dell’1,5% a settembre, meno dell’1,6% previsto, rispetto alla lettura finale di un aumento dell’1,5% del mese prima.
Secondo l’Eurostat, considerando le principali componenti dell’inflazione nella zona euro, l’energia dovrebbe aver segnato il tasso annuo maggiore a settembre (il 3,9% rispetto al 4,0% di agosto), seguita da alimenti, alcol e tabacco (1,9% in confronto all’1,4% di agosto), dai servizi (1,5% rispetto all’1,6% di agosto), e dai beni industriali non energetici (lo 0,5%, invariato rispetto ad agosto).
L’indice IPC core, che esclude i costi di alimentari, energetici, alcol e tabacco, è salito al tasso destagionalizzato dell’1,1% a settembre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Gli analisti avevano previsto una conferma della lettura di agosto dell’1,2%.
L’obiettivo per l’inflazione della Banca Centrale Europea (BCE) è di poco meno del 2,0%; la banca prenderà la prossima decisione di politica monetaria il 26 ottobre.
L’autorità monetaria della zona euro dovrebbe discutere del ridimensionamento del programma di acquisti di asset, che scadrà a fine anno.
Il cambio EUR/USD si attesta a 1,1793 da circa 1,1796 segnato prima dei dati, mentre la coppia EUR/GBP è scambiata a 0,8817 dal precedente 0,8814.
Intanto, le borse europee sono al rialzo. L’Euro Stoxx 50 sale dello 0,18%, il tedesco DAX segna +0,20%, il francese CAC 40 scende dello 0,04%, mentre il londinese FTSE 100 è in salita dello 0,57%.