di Antonella Cinelli
ROMA (Reuters) - Il tasso di disoccupazione italiano nel mese di ottobre registra un nuovo allarmante record salendo al 13,2%, con quello giovanile al 43,3% sempre vicino ai massimi, anche se nel terzo trimestre torna a crescere (+0,5%) il numero degli occupati, secondo i dati diffusi stamani da Istat.
Il governo pone l'accento sulle buone notizie come l'aumento tendenziale del 7,1% nel terzo trimestre dei contratti a tempo indeterminato riportato dal ministero del Lavoro, e il calo degli inattivi in ottobre di -0,2% su mese e 2,5% su anno, con il tasso che si attesta al 35,7%.
Dati che portano il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a parlare di un "mercato altalenante" in linea con un'economia ancora in crisi.
Il premier Matteo Renzi giustifica il "record storico della disoccupazione perché c'è un sacco di gente che si sta iscrivendo alle liste di disoccupazione. Da febbraio a oggi i posti lavoro sono aumentati di 100.000 mentre negli ultimi 6 anni ne abbiamo persi 900.000".
"Ci sono segnali positivi dal tasso di partecipazione, in parte legati ai segnali di stabilizzazione dell'economia, dai messaggi del governo, e in parte da fattori più strutturali", spiega Loredana Federico, economista di UniCredit.
POSSIBILE DETERIORAMENTO A FINE ANNO
Parla invece di "mondo del lavoro al collasso" il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy, con 3,4 milioni di persone in cerca di occupazione e un aumento di richieste di cassa integrazione.
Gli occupati risultano 22,374 milioni, in calo dello 0,2% rispetto a settembre (-55.000) e sostanzialmente stabili su base annua, con un tasso al 55,6%.
"Il miglioramento degli occupati visto a settembre è stato cancellato", sottolinea Paolo Pizzoli, economista di Ing.
"Non è escluso un atteggiamento attendista delle imprese in vista dei cambiamenti delle norme sul mercato del lavoro che entreranno in vigore all'inizio dell'anno", spiega Pizzoli riferendosi al Jobs act, che arriva in aula al Senato il 2 dicembre e dovrebbe ricevere il via libera definitivo la prossima settimana.
Per l'economista "questo potrebbe condurre a un deterioramento dei dati nei mesi finali dell'anno, e poi a un rimbalzo degli occupati nei primi mesi del 2015".
Il mese scorso il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha stimato che la decontribuzione per i contratti stabili prevista nella legge di Stabilità dovrebbe produrre 800.000 nuovi posti di lavoro.
Istat ha previsto un tasso di disoccupazione al 12,5% per il 2014, al 12,4% nel 2015 e al 12,1% nel 2016.
- Ha collaborato Elvira Pollina da Milano
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