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Italia, balzo produzione agosto offre supporto a Pil trim3 tra cautele

Pubblicato 10.10.2016, 16:16
© Reuters.  Italia, balzo produzione agosto offre supporto a Pil trim3 tra cautele
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CRDI
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di Elvira Pollina e Giuseppe Fonte

ROMA/MILANO (Reuters) - L'inatteso balzo della produzione industriale italiana ad agosto, unita alla revisione al rialzo del mese precedente, offre supporto al Pil del terzo trimestre, anche se gli economisti restano cauti vista la forte volatilità che caratterizza il dato in un mese in cui buona parte delle aziende si fermano per la chiusura estiva.

Secondo quanto reso noto stamane da Istat, l'indice destagionalizzato della produzione ha segnato ad agosto un aumento congiunturale di 1,7%, la variazione più alta da sette mesi, dopo +0,7% segnato a luglio (rivisto al rialzo da +0,4%).

L'indice corretto per i giorni lavorativi ha registrato un'aumento del 4,1% su base annua dal -0,3% di luglio.

La mediana delle attese degli economisti interpellati da Reuters in un sondaggio indicava un calo dello 0,1% su mese e dello 0,4% su anno.

"I segnali arrivati dagli indicatori qualitativi suggerivano una certa debolezza ed è difficile dare un giudizio netto sul dato odierno, vista la volatilità tipica di agosto", commenta Loredana Federico, economista di UniCredit (MI:CRDI).

Proprio ad agosto l'indagine congiunturale sul settore manifatturiero a cura di Markit ha registrato la prima contrazione dell'attività dopo un anno e mezzo [nL8N1BC45V], per poi tornare a segnalare una moderata espansione a settembre.

Invita alla prudenza anche Paolo Pizzoli, economista di Ing, che sottolinea soprattutto la revisione al rialzo del dato di luglio. "Ci sono dei segnali incoraggianti ma sbilanciarsi sul fatto che questo possa segnalare un trend positivo è assolutamente prematuro".

La variazione 'acquisita' della produzione industriale nel terzo trimestre è +1,4% congiunturale, dopo -0,2% visto nel trimestre precedente, si legge in una nota dell'ufficio studi Intesa Sanpaolo (MI:ISP) a cura dell'economista Paolo Mameli.

"Tuttavia -- prosegue Mameli -- è molto probabile a nostro avviso una correzione a settembre".

Guardando nel dettaglio dei raggruppamenti, spicca l'aumento dei beni strumentali (+6,6% su mese), mentre i beni di consumo segnano una variazione negativa (-0,5% su mese).

Quest'ultima, commenta Federico, è coerente con l'atteggiamento più guardingo dalle famiglie, con il riemergere di un clima di incertezza dopo la Brexit, mentre la crescita dei beni strumentali, se trovasse conferme nei mesi a venire, sarebbe positiva perché segnalerebbe una prima ripartenza degli investimenti.

"In ogni caso, il dato odierno ha implicazioni positive sul trimestre. L'industria potrebbe dare un piccolo contributo positivo al Pil", prosegue l'economista di UniCredit, che si aspetta una crescita economica di 0,1% nel periodo luglio-settembre, dopo la variazione nulla registrata nel secondo trimestre.

"A questo punto -- concorda Pizzoli -- dall'industria potrebbe arrivare una spinta al Pil nel terzo trimestre, a meno che settembre non si riveli estremamente debole, cosa che gli indicatori anticipatori non suggeriscono".

In sostanza, il quadro sarebbe più vicino a quello tratteggiato dal governo, che ha recentemente ha ridotto la stima di crescita del Pil per quest'anno, portandola a 0,8% da 1,2%.

"Per il Pil ho una stima di +0,1% nel terzo trimestre e di +0,7% come media d'anno, che a questo punto potrebbero rivelarsi conservative", conclude l'economista di Ing.

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