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Italia, calo produzione maggio mette a rischio crescita trimestre

Pubblicato 11.07.2016, 13:43
Italia, calo produzione maggio mette a rischio crescita trimestre
CRDI
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MILANO/ROMA (Reuters) - L'Italia si unisce a Germania e Francia nel registrare un calo della produzione industriale a maggio, con gli economisti che vedono in questo andamento parallelo l'effetto della debole performance del commercio internazionale.

Nel mese di maggio l'indice destagionalizzato della produzione ha segnato un calo dello 0,6% sul mese precedente.

Il ribasso, che fa seguito all'aumento congiunturale di aprile (rivisto a +0,4% da +0,5%), mette a rischio l'andamento positivo della produzione nel secondo trimestre dopo il +0,7% registrato nel periodo gennaio/marzo.

"Dopo il dato odierno l'andamento trimestrale della produzione può ancora essere leggermente positivo. Ma a questo punto potrebbe anche essere nullo o negativo. Il dato di giugno poi risentirà negativamente del ponte di inizio mese", commenta Loredana Federico, economista di Unicredit (MI:CRDI).

Per il Pil la stima dell'ufficio studi della banca per il secondo trimestre si attesta a +0,2%.

L'Italia sembra dunque avvicinarsi con una crescita modesta al secondo semestre in cui si evidenzieranno gli effetti della Brexit sull'economia reale.

La settimana scorsa Istat (che già a maggio aveva rivisto al ribasso la stima del Pil per il 2016, a +1,1% dal precedente +1,4%) ha segnalato un'ulteriore decelerazione della crescita, precisando che non sono ancora stati quantificati gli effetti del voto britannico del 23 giugno.

IN MAGGIO SOLO TRE SETTORI SI SALVANO DA CALO

La performance negativa di maggio della produzione è generalizzata in base alla classificazione per tipo di beni. Il calo è più accentuato per beni strumentali e intermedi ma colpisce anche quelli di consumo.

L'intera produzione manifatturiera segna un calo congiunturale dello 0,7% con soltanto mezzi di trasporto, prodotti farmaceutici e prodotti di elettronica a fare eccezione.

"Il rialzo dei mezzi di trasporto è molto più contenuto rispetto al 2015. Il ciclo di grande recupero delle auto sta finendo e non si vedono altri settori in forte crescita", commenta Fedele de Novellis, capo-economista di Ref. "Un settore come il legno, emblematico dell'andamento dell'edilizia, è ancora in pesante calo", aggiunge.

Per i mezzi di trasporto il rialzo su mese è stato dello 0,8%, per i prodotti farmaceutici dello 0,4%, per prodotti di elettronica, computer e apparecchiature elettromedicali dello 0,3%. Per l'industria di legno, carta e stampa il calo è stato del 2,2%.

"Le imprese hanno di fronte un andamento degli ordini più incerto di quello del primo semestre 2015. Dal commercio internazionale non arriva l'impulso sperato e a livello interno il recupero della domanda è graduale", commenta Federico.

(Antonella Cinelli, Luca Trogni)

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