MILANO (Reuters) - In ampia parte anticipate dalle ultime indiscrezioni stampa, le stime aggiornate della Commissione europea fotografano nuovamente l'Italia come fanalino di coda sul piano della crescita sia nella zona euro sia nell'intera Unione.
Analogamente al quadro tracciato in luglio, le stime d'autunno redatte dai tecnici di Bruxelles vedono l'Italia ultima in classifica sia quest'anno sia il prossimo sia -- allungando lo sguardo -- nel 2021.
Se per il prodotto interno lordo 2019 l'attesa resta ferma da luglio a 0,1%, quella sulla crescita 2020 è poco meno che dimezzata, corretta da 0,7% a 0,4%.
Fa da amplificatore alla cattiva notizia per l'Italia il fatto che al penultimo posto della classifica stia la Germania, suo primo partner commerciale.
Il breve capitoletto del documento Ue dedicato alle stime italiane parla del tentativo di uscire dall'impasse della crescita definendolo finora fallito.
Partita all'inizio dell'anno scorso, la fase di stallo prosegue e non dà segni di ripresa.
Decisamente tetro anche il quadro per i conti pubblici, che risentono della crescita che non c'è unitamente all'aumento dei costi delle misure di stimolo introdotte in passato, vale a dire reddito di cittadinanza e quota 100.
(Alessia Pé, in redazione a Milano Sabina Suzzi)