ROMA (Reuters) - L'attività del settore dei servizi ha rallentato il ritmo di crescita a settembre, a segnalare l'improbabilità di un'accelerazione dell'economia italiana, reduce da un primo semestre deludente.
L'indice Pmi (Purchasing managers'index) elaborato da Markit sulla base di un'indagine congiunturale tra i direttori acquisti di settore è sceso a 50,7, minimo da maggio, da 52,3 di agosto, frenando più delle attese degli economisti che si attestavano a 51,9, ma restando oltre la soglia dei 50 punti, spartiacque tra crescita e contrazione.
L'indagine ha inoltre evidenziato un rallentamento del flusso di nuove commesse, il cui sotto-indice è sceso a 51,5 da 52,7 di agosto, mentre i livelli occupazionali hanno mostrato un declino marginale per la prima volta in un anno.
La rilevazione gemella per il manifatturiero, diffusa lunedì, ha evidenziato un ritorno alla crescita del settore, tornato a contrarsi in agosto per la prima volta in un anno e mezzo.
L'indice Pmi composito -- sintesi di manifattura e servizi e barometro dell'attività del settore privato -- ha frenato a 51,1 da 51,9 di agosto, toccando il minimo da quattro mesi.
L'economia italiana è rimasta ferma tra aprile e giugno. I dati più recenti suggeriscono una ripresa accidentata anche se Banca d'Italia prevede una lieve crescita nel terzo trimestre.
L'economia italiana ha chiuso il 2015 con un incremento del Pil pari a 0,7%, meno della metà del tasso registrato nell'intera zona euro.
Il governo guidato da Matteo Renzi la settimana scorsa ha tagliato la previsione di crescita per quest'anno portandola 0,8% da 1,2% indicato in precendenza, dopo la performance peggiore delle attese registrata nella prima parte dell'anno.
(Gavin Jones)