ROMA (Reuters) - Matteo Renzi, il giorno dopo il definitivo via libera parlamentare al Jobs act, difende la riforma che manda in soffitta l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori in nome, secondo il premier, di un mercato del lavoro moderno e più equo.
"Eliminiamo l'articolo 18, certo, totem di un passato che non c'è più. Ma soprattutto diamo all'Italia un mercato del lavoro moderno e funzionale, con regole certe ed inclusive", scrive Renzi sul suo profilo facebook dopo le polemiche anche nel suo partito e l'opposizione dei sindacati alla delega, che sfocerà in uno sciopero generale di Cgil e Uil il 12 dicembre.
Secondo il premier la riforma - che per essere effettiva dovrà però attendere il varo dei decreti attuativi attesi entro l'anno - estende le tutele alle categorie che finora non ne avevano come co.co.co e co.co.pro., le lavoratrici alle quali era negato il diritto alla maternità, coloro che hanno perso il lavoro per la crisi ma ai quali "lo Stato non ha fornito un supporto economico, né servizi adeguati per l'impiego e neppure una formazione degna di questo nome".