BRUXELLES/FIRENZE (Reuters) - Con il Jobs act l'Italia supererà l'articolo 18 che disciplina i licenziamenti senza giusta causa, ma i dettagli saranno fissati nei decreti del governo che arriveranno dopo il via libera del Parlamento al ddl delega sul lavoro.
Lo ha detto a Bruxelles il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio.
"La riforma va a superare l'articolo 18 come concepito sino ad oggi. La riforma si basa sul contratto a tutele crescenti che include e supera i vecchi sistemi", ha detto Delrio.
A chi chiedeva se il governo estenderà la riforma anche ai lavoratori che già hanno un contratto a tempo indeterminato, il sottosegretario si è limitato a rispondere che "la delega definirà i confini entro cui il governo dovrà muoversi".
Il testo arriva domani all'esame dell'aula del Senato per essere approvato, negli auspici del governo, entro il summit sul lavoro dell'8 ottobre.
Il dibattito è acceso dopo che il governo ha presentato un emendamento per l'introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti da applicare ai nuovi assunti, giovani o con una nuova occupazione.
C'è da capire se nei decreti delegati che seguiranno, la tutela sarà solo un indennizzo per i licenziamenti senza giusta causa o resterà qualche forma di reintegro come previsto oggi dall'articolo 18.
Oggi sul tema è intervenuta di nuovo anche la leader della Cgil Susanna Camusso che nei giorni scorsi ha accusato il premier Matteo Renzi di voler attuare politiche tatcheriane, ribadendo l'intenzione di mobilitarsi contro la riforma. Insieme a Cisl e Uil, se possibile, altrimenti solo come Cgil.
"La Cgil ha già detto e continuerà a ribadire che inizierà la mobilitazione: sarebbe utile per tutti che fosse unitaria, ma comunque noi non ci tireremo indietro", ha detto a Firenze.
Ieri la Uil ha aperto a una deroga delle tutele sui licenziamenti per i nuovi assunti.
Camusso rifiuta l'ipotesi di legislazione d'urgenza minacciata da Renzi sul jobs act in caso di lentezza nell'iter parlamentare: "La ragione per ricorrere al decreto legge è l'urgenza. Non mi pare che riformare una legge che regola tutto il capitolo dei diritti e delle condizioni dei lavoratori abbia né ragioni urgenza né la possibilità di essere tradotto in un decreto".
Sulla posizione del presidente di Confindustria, che ieri ha sostenuto che l'articolo 18 sia il motivo principale per cui gli imprenditori stranieri non investono in Italia, la Camusso ha detto: "Vedo dei repentini mutamenti di opinione, perché ricordo molte dichiarazioni del presidente di Confindustria che dicevano esattamente l'opposto".