MILANO (Reuters) - Analisti e osservatori sembrano concordi nel prevedere una crescita contenuta del mercato dei beni di lusso nei prossimi anni, ma avvertono anche che la media di settore sarà sempre meno indicativa dell'andamento generale perchè i vari brand avranno performance molto disomogenee.
E' uno degli elementi emersi oggi al convegno annuale di Altagamma sulle prospettive del mercato globale del lusso.
Spiega Claudia D'Arpizio, analista di Bain, che con il rallentamento anche fisiologico dei consumi cinesi (che da soli valgono circa un terzo del mercato dei beni di lusso e il 25% del mercato del lusso in generale) e la penetrazione dell'ecommerce (ormai terzo mercato dopo Usa e Giappone), le imprese non possono sedersi sugli allori ma devono impegnarsi costantemente a intercettare i consumatori e i loro gusti, a proporre prodotti con prezzi credibili, a gestire con prontezza un contesto globale che continuerà a essere instabile anche sotto il profilo geopolitico.
"Non sarà più il settore a crescere nel suo complesso, ma ci saranno vincitori e vinti", ha detto D'Arpizio accennando anche alla possibilità di un'ondata di consolidamento.
Della stessa idea Pier Francesco Nervini, Coo per Nord e Centro Europa di Global Blue, società che si occupa di acquisti 'tax free', considerati un termometro dei consumi dei turisti nell'alto di gamma: "Dopo il boom del 2015 e il crollo del 12% registrato in Europa nei primi nove mesi del 2016 (legato essenzialmente al calo dei turisti cinesi), ci aspettiamo nei prossimi 12 mesi una ripresa intorno a +2/4%. In Asia e Pacifico intorno a +1/3%. Ma le medie dicono poco: già ora vediamo grandi gruppi andare molto bene e altri fare fatica".
Un fattore chiave, conclude, sarà allora "la capacità delle aziende di riposizionarsi e offrire prodotti innovativi e creativi