ROMA (Reuters) - La produzione metalmeccanica italiana ha registrato nel secondo trimestre del 2014 una nuova contrazione segnando un -1,6% congiunturale e un -1,9% su anno, ai livelli di inizio 2013.
Lo dice Federmeccanica che ha presentato oggi l'indagine congiunturale sul settore.
"Questo scenario conferma come, nell'arco degli ultimi 18 mesi, non ci siano stati segnali forti e duraturi di superamento della stagnazione, nonostante l'alternanza di tendenze di segno opposto che sta caratterizzando il settore, con la conseguenza che gli attuali livelli di produzione risultano in linea con quelli di inizio 2013", si legge in una nota.
A determinare il calo, secondo il vice presidente dell'associazione Alberto Dal Poz, sono "una domanda interna per i beni di consumo ferma, la diminuzione di quella per beni di investimento, le difficoltà nella ripresa della domanda estera, frutto anche degli sconvolgimenti in atto nel vicino Medio Oriente e delle tensioni con la Russia", che sottolinea il rischio deflazione.
Nei primi sei mesi gli occupati delle aziende con oltre 500 addetti sono calati dell'1% su anno. Il trend, secondo quanto emerge dall'indagine, proseguirà anche nel prossimo semestre, mentre dall'inizio della crisi il decremento è stato di oltre 230 mila unità.
Le retribuzioni contrattuali sono cresciute del 2,8% (+1,2% quelle di fatto).
Federmeccanica apprezza la proposta del governo, nell'ambito della riforma della scuola, di potenziare l'alternanza tra formazione e lavoro. Tuttavia "per trasformare l'occupabilità in occupazione sono necessarie misure incisive".
Le esportazioni hanno registrato un +1,7% nei primi cinque mesi dell'anno, soprattutto grazie alla domanda europea (+5,3%), mentre, al di fuori dell'Europa, il dato più significativo è il +18,5% verso la Cina. Qualche timido segnale positivo giunge anche dall'incremento del portafoglio ordini, che assicurano una produzione pari a 5,1 mesi rispetto ai 4,9 del primo trimestre, mentre persistono le difficoltà a livello di liquidità aziendale e rimane alto il ricorso alla cig, conclude Federmeccanica.