10 novembre (Reuters) - I mercati dell'area Asia-Pacifico sono generalmente in rialzo dopo che gli ultimi dati dagli Usa hanno confermato la solida crescita, con Hong Kong in netta crescita grazie anche a una decisione dell'authority di borsa che consentirà investimenti tra il mercato dell'ex colonia britannica e quello di Shanghai.
Intorno alle 8,40 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico (MIAPJ0000PUS), che non comprende Tokyo (oggi in calo, soprattutto per la debolezza del dollaro), sale dell'1,01%, a 481,39 punti.
"E' una combinazione familiare. Dipendenti in crescita, tasso di disoccupazione in calo e salari fermi. Tutto ciò significa che l'economia statunitense segna una ripresa moderata e non si prevedono cambiamenti importanti nella politica della Fderal Rserve, il che dovrebbe ridurre la volatilità del mercato", ha scritto in un rapporto Tohru Yamamoto, chief fixed income strategist per Daiwa Securities.
A ottobre negli Usa si sono registrati 214.000 occupati in più, un dato leggermente sotto le attese ma che comunque è il nono aumento consecutivo di occupati superiore alle 200.000 unità, la serie più lunga dal 1994. La disoccupazione è al 5,8%, cioè ai minimi di sei anni.
I prezzi del greggio oggi sono in rialzo, dopo le nuove tensioni in Medio Oriente e in Ucraina, con il Brent che segna +0,2% dopo aver toccato +0,6%.
HONG KONG segna un aumento superiore all'1,7, in particolare grazie alla tanto attesa decisione delle autorità di mercato di avviare il prossimo 17 novembre un programma pilota che consente investimenti tra la borsa dell'ex colonia e quella di SHANGHAI (che sale di oltre il 2%). L'indice CSI300 (CSI300) guadagna il 2,5%.
Prada (HK:1913) segna un rialzo dello 0,95%.
I dati economici sulla Cina diffusi nel fine settimana e oggi sono misti ma in sostanza non registrano sorprese, confermando dunque l'attesa per misure di incentivo da parte di Pechino. L'inflazione annuale, registrata a ottobre, è rimasta ai minimi da cinque anni, a 1,6% (anche se immutata rispetto a settembre), mentre i prezzi alla produzione sono scesi oltre il previsto, al 2,2% annuo. L'export va meglio delle attese.
Sulla scia della notizia sugli scambi tra Hong Kong e Shanghai SINGAPORE raggiunge i massimi da sette settimane, anche grazie ad acquisti selettivi da parte degli investitori. Sotto i riflettori il titolo Noble Group, dopo l'annuncio di un pagamento speciale del dividendo.
Forte chiusura anche per TAIWAN, per effetto delle performance positive attese per diverse aziende, con in testa Taiwan Semiconductor Manufacturing, primo produttore mondiale di chip.
SEOUL guadagna lo 0,95% dopo l'annuncio di un accordo sul libero scambio tra Cina e Corea del Sud. A essere premiate soprattutto le blue chip, come Samsung e Hyundai. Sale anche la moneta locale, il won, sul dollaro.
SYDNEY chiude in negativo a causa delle prese di profitto, con il marcato calo di Westpac Banking, terza banca australiana che trascina al ribasso tutto il settore.
In negativo anche MUMBAI, dopo che l'indice ha registrato però vari record nelle ultime cinque sedute. Anche in questo caso, gli investitori hanno privilegiato le prese di profitto.
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