ROMA, 10 maggio (Reuters) - - Né la crescita nulla di marzo né la revisione al ribasso dell'indice di febbraio per il settore industriale italiano sembrano alterare il quadro di una moderata accelerazione dell'economia nei primi tre mesi dell'anno.
E' l'opinione prevalente tra gli uffici studi chiamati a commentare i numeri Istat di questa mattina: nel mese di marzo la produzione industriale mostra una variazione congiunturale nulla dopo la flessione di 0,7% -- un decimo superiore alla lettura preliminare -- segnata a febbraio.
Se il risultato va confrontato con la mediana di 0,2% delle attese raccolte da Reuters non si sorvoli però sul tracollo dell'indice tedesco -- in caduta di 1,3% da -0,2% del consensus, sempre a marzo -- e sulla netta battuta d'arresto dell'equivalente francese, sempre di questa mattina e sempre relativo a marzo, in frenata di 0,3% rispetto a scommesse per un +0,5%.
Unica statistica ad aver sorpreso in positivo quella spagnola, pubblicata giovedì scorso, mentre sul dato Eurostat di dopodomani l'aspettattiva è di una variazione nulla.
PER PIL TRIM1 ATTESA RIPRESA DOPO +0,1% IN TRIM4 2015
Tornando al numero italiano, al di là del singolo mese di marzo le implicazioni più significative vanno però cercate nelle ricadute della performance trimestrale del settore industriale -- +0,7% dopo il -0,1% dei tre mesi al 31 dicembre -- a livello di Pil, in vista della stima preliminare Istat di venerdì.
Paolo Mameli di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) definisce marzo piuttosto deludente anche guardando allo spaccato per settori, specie le voci beni di capitale e di investimento, confermando la stima di 0,3% per la crescita del Pil ma parlando a questo punto di rischi al ribasso.
"Si tratterebbe certo di un miglioramento [in termini di Pil, rispetto al +0,1% del quarto trimestre 2015] ma non vedo segnali di un vero cambio di passo... per arrivare all'obiettivo di 1,2% [nuova stima Def per la crescita 2016] serve un ritmo ben più convincente" commenta.
Leggermente più rosa vede l'ufficio studi UniCredit, che sulla crescita del primo trimestre ha un'attesa di 0,4% "con rischi lievemente sbilanciati al ribasso".
"Il dato non è certo brillante ma il settore industriale tiene e dovrebbe continuare a tenere anche nella seconda parte dell'anno" sintetizza l'analista Loredana Federico.
(Antonella Cinelli, Alessia Pé)