(Reuters) - L'unificazione delle banche dati dei centri per l'impiego da un lato e il "tempo pieno" cui saranno sottoposti i percettori dall'altro, sono gli strumenti su cui il governo conta per scongiurare comportamenti scorretti da parte di chi beneficerà del reddito di cittadinanza.
Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio in un forum con il portale degli studenti Skuola.net.
"Chi percepisce il reddito accetta di entrare in un programma in cui la giornata sarà regolarmente impegnata", ha spiegato Di Maio. "La mattina per la frequentazione di corsi di formazione dedicati, il pomeriggio nello svolgimento di lavori di pubblica utilità".
La mancata partecipazione a tali attività comporterà la revoca del sostegno, ha detto il vicepremier, precisando che le ore di lavoro da prestare gratuitamente al proprio Comune in cambio del contributo statale di 780 euro saranno 8 a settimana.
Il Movimento 5 Stelle è impegnato a difendere una delle misure simbolo della sua azione politica dai dubbi sull'attuazione del provvedimento sollevati dal mondo industriale e dagli stessi alleati di governo della Lega.
Nel mirino dei critici il rischio che la misura sia di stampo assistenzialista quindi inefficace per il reinserimento lavorativo, e che i percettori possano lavorare in nero recependo al compenso il sostegno pubblico.
"Col programma settimanale previsto sarà impossibile trovare il tempo per lavorare in nero", ha detto Di Maio, che ha ribadito che l'erogazione del reddito e dei programmi di formazione collegati partirà tra febbraio e marzo 2019, grazie all'implementazione di un nuovo software testato in Mississipi.
"Partiremo col software per il reinserimento lavorativo, che a mano a mano diventerà hardware con la riforma dei centri per l'impiego", ha precisato Di Maio.
I dettagli della norma saranno contenuti in un decreto annunciato dallo stesso Di Maio intorno a Natale. La manovra stanzia circa 9 mld annui per reddito di cittadinanza e riforma del centri.