Investing.com - In attesa della lettura sull'inflazione dell'eurozona prevista in mattinata, dal Regno Unito sono arrivate notizie poco incoraggianti in questo senso: l'indice dei prezzi al consumo è aumentato ad un tasso annuale del 10,1% a marzo dal 10,4% di febbraio, con previsione di mercato al 9,8%.
+0.8% la crescita mensile dal +1,1% del mese precedente, mentre gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,5%.
"La lettura di oggi mostra ancora un'inflazione a due cifre. Questo è un segno che l'inflazione non è ancora tornata in carreggiata e il tanto auspicato declino verso i livelli pre-Covid non è ancora arrivato. La domanda che gli investitori si porranno ora è: cosa farà la Banca d'Inghilterra? Il consenso generale al momento è che la banca centrale dovrà effettuare un rialzo di 25 punti percentuali nella riunione di maggio, soprattutto alla luce della forte crescita dei salari registrata all'inizio della settimana".
Il commento è di Giles Coghlan, chief market analyst di HYCM, secondo il quale il problema per la sterlina e per la BoE è "capire se gli ultimi dati meritano un ulteriore inasprimento delle condizioni del credito".
"L'aumento dei salari - ha aggiunto - farà senza dubbio suonare il campanello d'allarme sulla spirale salari-prezzi che potrebbe radicarsi nel Regno Unito, il che ha spostato l'ago della bilancia a favore di un altro rialzo di 25 punti percentuali".
Secondo Jatin Ondhia, Ceo della società d'investimento Shojin, "sebbene il 10,1% non sia nemmeno un punto percentuale in meno rispetto a un mese fa, la ripresa del movimento verso il basso potrebbe essere significativa".
"Tuttavia, i dati odierni devono essere considerati con cautela: la velocità con cui l'inflazione continuerà a scendere da qui in poi è ancora da vedere. È probabile che il tasso di inflazione di fondo rimanga elevato e che permangano forti pressioni sui prezzi e fattori di rischio. Indubbiamente, tutti gli occhi saranno puntati sulla prossima decisione della Banca d'Inghilterra in materia di tassi d'interesse, con i dati odierni sul rallentamento dell'inflazione che dovrebbero avvalorare la tesi di una pausa nei rialzi del tasso di base. Gli investitori seguiranno con interesse", ha affermato l'esperto in nota.