ROMA (Reuters) - I circa 5.000 lavoratori che non verranno assorbiti dalla nuova proprietà di Ilva resteranno dipendenti dell'amministrazione straordinaria in cassa integrazione almeno fino al 2023.
Lo dicono fonti del ministero dello Sviluppo Economico e una fonte a conoscenza del dossier dopo le proteste di ieri dei sindacati sugli esuberi annunciati.
Le Rsu di Taranto hanno proclamato 4 ore di sciopero per domani, in concomitanza con un nuovo incontro al Mise.
Terminato il mandato dell'amministrazione straordinaria che dovrà completare il piano ambientale entro il 2023, i lavoratori, che potranno essere anche impiegati in opere di bonifica e decontaminazione del sito di Taranto, dovranno poi essere aiutati a trovare una nuova occupazione, dice una fonte.
Nel 2018 "l'offerta di Am Investco prevede l'assunzione di 9.407 lavoratori, mentre resterebbero in cassa integrazione nell'amministrazione straordinaria 4.813 persone", spiegano dal Mise precisando che "nessun lavoratore sarà dunque, in ogni caso, licenziato e/o lasciato privo di protezione".
Oltre 2.000 persone sono già in cassa integrazione.
Ieri, in un vertice al Mise, sono stati resi noti i termini dell'offerta di Ama Investco Italy, la cordata guidata da ArcelorMittal che per i commissari straordinari ha presentato la proposta migliore, e quelli dei concorrenti di AcciaItalia, che fa capo a JSW Steel.
La formalizzazione della vendita è affidata a un decreto del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.
La cordata, della quale fanno parte anche il gruppo Marcegaglia e Intesa (MI:ISP) stima una produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio l'anno fino al 2023, per poi passare a 8 milioni.
La ridotta produzione sarà compensata dalla lavorazione di semi-lavorati importati, dagli 1,7 milioni di tonnellate del 2018 ai 2,2 milioni del 2024.
Sulla base di queste previsioni, nel 2018 Am Investco taglierà 4.800 dipendenti sui 14.200 attuali (soprattutto a Taranto), e altri 1.000 entro il 2024. [nL8N1IW4UV].
Ilva non sarà ceduta fino alla sottoscrizione dell'accordo con i sindacati.
(Massimiliano Di Giorgio)