MILANO (Reuters) - Il settore servizi italiano è cresciuto in giugno al ritmo più sostenuto da tre anni e mezzo, fornendo un altro segnale dell'uscita dalla recessione della terza economia della zona euro.
L'indice Pmi servizi italiano, elaborato da Markit/Adaci, è balzato a 53,9 punti dai 51,6 di maggio, segnando il terzo dato mensile consecutivo di rialzo e il livello più elevato dal novembre del 2010.
Le previsioni degli economisti, elaborate in un sondaggio Reuters, indicavano un aumento molto più contenuto del Pmi, a quota 51,8.
La soglia dei 50 punti separa le rilevazioni di crescita da quelle di contrazione del settore.
Il sotto indice relativo ai nuovi ordini nel comparto servizi si è portato ai massimi dal luglio del 2007, a 55,5 punti dai 52,9 di maggio.
Dall'indagine congiunturale emerge che in giugno si è ulteriormente attenuata la perdita di posti di lavoro nel settore servizi, e mentre le imprese continuano a tagliare i prezzi a causa della domanda debole e delle pressioni competitive, ciò è avvenuto in maniera meno pesante rispetto al mese precedente.
L'indice Pmi composito italiano, che combina le rilevazioni sul settore servizi e sul manifatturiero, è salito a 54,2 punti in giugno dai 52,7 del mese precedente, attestandosi al valore più alto dall'aprile del 2011 e risultando sopra la soglia dei 50 punti per il sesto mese consecutivo.
Pubblicato martedì, il Pmi manifatturiero italiano ha mostrato un calo inatteso a 52,6 punti dai 53,2 di maggio.
Il Pil italiano ha subito una contrazione dello 0,1% nel primo trimestre del 2014 dopo il +0,1% dell'ultima frazione del 2013, il primo dato di crescita dopo due anni ininterrotti di recessione.
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