di Luca Trogni
MILANO (Reuters) - L'11 febbraio il governo Renzi, dopo aver ottenuto con fatica l'ok di Bruxelles, ha varato il decreto legge per aiutare le banche a smaltire le sofferenze, impacchettandole in titoli con garanzia dello Stato (Gacs).
La creazione di un mercato di questi titoli sembrava a quel punto dietro l'angolo, a quattro mesi di distanza mancano però ancora le condizioni perché gli istituti di credito possano utilizzare il nuovo strumento.
Eppure la situazione in materia pretenderebbe la massima velocità possibile. A carico del sistema bancario italiano vi sono sofferenze lorde per quasi 200 miliardi, nette per circa 85. Mentre sul mercato prezzi di domanda e offerta per i non performing loan sono rimasti ben distanti.
La conversione del decreto in legge è arrivata ad aprile ma manca ancora il decreto attuativo e il suo arrivo, secondo fonti a conoscenza della situazione, non sembra vicino.
L'avvio operativo previsto dal Tesoro per inizio aprile slitterà quindi di qualche mese con la prospettiva che per le prime operazioni si vada oltre l'estate.
L'impegno del governo si scontra con il dilatarsi dei tempi di stesura del decreto attuativo da parte di uffici e consulenti giuridici dei ministeri coinvolti. Lo stesso ingorgo si era creato a fine aprile per il provvedimento teso ad accorciare i tempi di recupero crediti attraverso la possibilità di acquisire il bene in garanzia senza passare dalla via giudiziaria.
Da un lato i custodi dell'ortodossia del diritto insieme a qualche inefficienza all'interno della macchina statale, dall'altro il mondo delle banche che reclama chiare regole del gioco nella speranza di poter avviare, grazie a un quadro normativo più favorevole, un circolo virtuoso tra cessione delle sofferenze e mercato.
BANCHE AL LAVORO
In questa situazione di attesa gli istituti di credito svolgono i lavori preparatori. La cartolarizzazione delle sofferenze è un processo articolato. Occorre selezionare un portafoglio da cedere al veicolo che le offrirà al mercato e preparare il progetto di recupero crediti.
La garanzia dello Stato poi sarà applicabile solo sulla tranche senior, quella di qualità migliore, della cartolarizzazione.
Dal lato dei costi le prime stime degli istituti di credito valutano quello della garanzia a 100-120 punti base e attorno ai 150 punti base la remunerazione dell'acquirente della tranche senior. A questo vanno aggiunti i costi per un prodotto articolato come la cartolarizzazione. Da quelli fissi per il giudizio delle agenzie di rating e il supporto legale, a quelli variabili legati a strutturazione dell'operazione, gestione e recupero dei crediti.
Agli strutturatori delle operazioni Jp Morgan e Mediobanca (MI:MDBI), che hanno collaborato con il Tesoro dal punto di vista tecnico, le banche chiedono di favorire cartolarizzazioni quanto più possibili standardizzate per aiutare la creazione di un mercato.
La via viene comunque ritenuta molto interessante dalle banche. La garanzia dello Stato dovrebbe attrarre una platea di potenziali compratori molto più ampia di quella vista sinora per i non performing loan.
E' inoltre elevata l'attesa per il ruolo di stimolo del fondo Atlante, pronto ad acquisire le tranche junior di minore qualità a prezzi superiori rispetto a quelli proposti dagli operatori specializzati in 'distressed asset'.
"Atlante può dimostrare che è possibile conseguire rendimenti attraenti acquistando sofferenze a prezzi più elevati di quelli oggi offerti dagli investitori specializzati. Riteniamo che il fondo abbia la determinazione, l'indipendenza e la professionalità per affrontare questa sfida con successo", ha detto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nelle Considerazioni Finali.
Anche se l'impegno di Atlante negli aumenti di capitale di Popolare Vicenza e Veneto Banca sta riducendo a meno di due miliardi la disponibilità per acquistare le sofferenze cartolarizzate.