ROMA (Reuters) - Gli Stati dell'Eurozona con alto debito pubblico, come l'Italia, soffrono per "l'eccessiva disinflazione".
Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco allo Strategic Forum a Roma, ribadendo che, per rilanciare l'economia, serve una più ampia azione di politica economica incentrata sulla domanda, in particolare sugli investimenti.
La crescita dell'economia dell'area euro potrebbe tornare sui livelli pre-crisi verso la fine del 2015 ma, avverte Visco, "investimenti più bassi e più alta disoccupazione potrebbero aver avuto un impatto che si estende al di là dell'attuale ciclo".
"Questo è particolarmente preoccupante per i Paesi con alti debiti, la cui sostenibilità richiede il ritorno a una stabile crescita economica, Paesi che potrebbero soffrire, come accade ora, da eccessiva disinflazione", ha aggiunto il governatore rinnovando l'appello ad andare avanti con le riforme strutturali.
In un'altra parte del suo intervento il governatore ha detto che "in Italia gli interventi più urgenti sono quelli che riguardano la legalità e l'efficienza nella pubblica amministrazione".
Visco non ha fatto riferimento alle polemiche sul disegno di legge delega sulla riforma del mercato del lavoro all'esame del Senato che potrebbe limitare ulteriormente la possibilità per un lavoratore licenziato di essere reintegrato in azienda invece di ricevere un indennizzo.
Ad ascoltarlo c'era anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ieri ha chiesto "politiche nuove e coraggiose per la crescita e l'occupazione", soprattutto giovanile, in una mossa letta da alcuni media come un indiretto sostegno alla linea del presidente del Consiglio Matteo Renzi sul mercato del lavoro.
Visco ha ricordato che dal 2007 in Italia il tasso di disoccupazione è più che raddoppiato dal 6 al 12% dal 2007 (quello giovanile dal 20 al 40%) e quello di occupazione è sceso dal 59 al 56% (dal 25 al 16% tra i giovani). E ha spiegato che questi numeri sono ancora più preoccupanti se si tiene conto che l'Italia potrebbe essere tra i Paesi più esposti all'erosione dei posti di lavoro causata dalla digitalizzazione.
"Potremmo non avere ancora sperimentato il pieno impatto dell'innovazione tecnologica", ha detto Visco.
Alla conferenza di Roma ha partecipato il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz, un critico delle politiche di rigore messe in atto in Europa allo scopo di combattere la crisi del debito dei Paesi della moneta unica.
"Hanno portato a un calo della crescita e a un aumento dei deficit", ha osservato.
Il cuore del problema è "nella struttura stessa della zona euro" che, per essere cambiata, richiederà tempo.
"Penso che Renzi, nel complesso, stia facendo le cose giuste ma ha le mani legate", ha detto ancora l'economista.
(Giselda Vagnoni)
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