BRUXELLES/FRANCOFORTE (Reuters) - Il presidente della Bce Mario Draghi torna a sottolineare come l'istituto centrale sia pronto ed espandere ulteriormente il proprio programma di acquisto asset, a fronte di un'inflazione ancora debole.
Intervenendo al Parlamento europeo il numero uno della Bce ha spiegato che "i segnali di una prolungata inversione di rotta nell'inflazione 'core' si sono un po' indeboliti".
"Se da un lato la ripresa rafforzerà gradualmente l'impulso sottostante al processo inflattivo, la persistente debolezza economica degli ultimi anni continua a pesare sulla crescita nominale dei salari, e questo aspetto potrebbe limitare le pressioni sui prezzi" ha aggiunto.
Draghi ha inoltre indicato i rischi per l'Europa derivanti da un rallentamento economico della Cina e di altri mercati emergenti, corroborando le attese per un possibile nuovo intervento espansivo della Bce già nel prossimo meeting del 3 dicembre.
"Abbiamo sempre detto che i nostri acquisti proseguiranno oltre settembre 2016 nel caso non si veda un sostenuto aggiustamento del passo dell'inflazione" ha affermato, definendo il programma di quantitative easing "potente e flessibile" e aggiungendo che "anche altri strumenti potrebbero essere attivati".
Sempre intervenendo alla commissione Affari economici e monetari del parlamento europeo, Draghi ha sottolineato che la Bce non ha scarsità di strumenti per perseguire i propri obiettivi.