Investing.com – I futures del petrolio greggio sono stabili oggi, le preoccupazioni per le previsioni economiche globali sono bilanciate dai timori su un’interruzione delle forniture iraniane.
Nel corso della mattinata europea, sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad aprile sono stati scambiati a 107,10 dollari al barile, in salita dello 0,03%.
Il contratto di aprile è stato scambiato in un range tra
106,56, dollari - il minimo giornaliero - e 107,25, il massimo della sessione.
Gli investitori stanno osservando i 2 report manifatturieri cinesi di oggi, uno rilasciato da un gruppo governativo, l’altro dalla HSBC Holdings.
I report fanno un quadro misto del settore manifatturiero cinese. L’indice ufficiale PMI dei direttori d’acquisto è salito a 51,0, indicando espansione.
Ma l’indice PMI dei direttori d’acquisto HSBC è risultato 49,6, restando in territorio negativo per il quarto mese consecutivo.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio, e gli indici manifatturieri sono un indicatore della futura domanda.
Il presidente della Federal Reserve ha ridotto le aspettative per nuove misure di allentamento della politica monetaria, dopo l’ operazione di liquidità della BCE di ieri.
Riferendo davanti al congresso, Bernanke ha dichiarato che i dati migliori sull’occupazione insieme all’aumento del petrolio, potrebbero spingere l’inflazione.
Bernanke ha riconosciuto “alcuni sviluppi positivi” sull’occupazione . Ha dichiarato che il calo della disoccupazione è “più rapido del previsto”, nono stanche abbia aggiunto che il mercato del lavoro è ancora “lontano dalla normalità”.
Sempre ieri un report del governo ha mostrato un aumento delle scorte USA di greggio per la scorsa settimana pari a 4,2 milioni di barili, sopra le aspettative di una aumento di 1,2 milioni.
Le scorte totali USA sono salite al massimo di 5 mesi di 344,9 milioni di barili la scorsa settimana, aumentando i timori per un rallentamento della domanda USA.
I traders tengono d’occhio le crescenti tensioni tra Iran e Israele. Si teme che l’escalation delle ostilità tra i due paesi possa sfociare in un conflitto che manderebbe i prezzi del petrolio alle stelle.
Israele e USA hanno precedentemente dichiarato che si sta facendo il possible per impedire alla Repubblica Islamica di acquisire armi nucleari.
L’Iran produce 3,5 milioni di barili al giorno, ed è il secondo produttore dell’OPEC, dopo l’Arabia Saudita.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna ad aprile sono stati scambiati a 123,38 dollari al barile, in salita dello 0,6%, 16,28 dollari al barile in più rispetto alla controparte statunitense.
Nel corso della mattinata europea, sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad aprile sono stati scambiati a 107,10 dollari al barile, in salita dello 0,03%.
Il contratto di aprile è stato scambiato in un range tra
106,56, dollari - il minimo giornaliero - e 107,25, il massimo della sessione.
Gli investitori stanno osservando i 2 report manifatturieri cinesi di oggi, uno rilasciato da un gruppo governativo, l’altro dalla HSBC Holdings.
I report fanno un quadro misto del settore manifatturiero cinese. L’indice ufficiale PMI dei direttori d’acquisto è salito a 51,0, indicando espansione.
Ma l’indice PMI dei direttori d’acquisto HSBC è risultato 49,6, restando in territorio negativo per il quarto mese consecutivo.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di petrolio, e gli indici manifatturieri sono un indicatore della futura domanda.
Il presidente della Federal Reserve ha ridotto le aspettative per nuove misure di allentamento della politica monetaria, dopo l’ operazione di liquidità della BCE di ieri.
Riferendo davanti al congresso, Bernanke ha dichiarato che i dati migliori sull’occupazione insieme all’aumento del petrolio, potrebbero spingere l’inflazione.
Bernanke ha riconosciuto “alcuni sviluppi positivi” sull’occupazione . Ha dichiarato che il calo della disoccupazione è “più rapido del previsto”, nono stanche abbia aggiunto che il mercato del lavoro è ancora “lontano dalla normalità”.
Sempre ieri un report del governo ha mostrato un aumento delle scorte USA di greggio per la scorsa settimana pari a 4,2 milioni di barili, sopra le aspettative di una aumento di 1,2 milioni.
Le scorte totali USA sono salite al massimo di 5 mesi di 344,9 milioni di barili la scorsa settimana, aumentando i timori per un rallentamento della domanda USA.
I traders tengono d’occhio le crescenti tensioni tra Iran e Israele. Si teme che l’escalation delle ostilità tra i due paesi possa sfociare in un conflitto che manderebbe i prezzi del petrolio alle stelle.
Israele e USA hanno precedentemente dichiarato che si sta facendo il possible per impedire alla Repubblica Islamica di acquisire armi nucleari.
L’Iran produce 3,5 milioni di barili al giorno, ed è il secondo produttore dell’OPEC, dopo l’Arabia Saudita.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna ad aprile sono stati scambiati a 123,38 dollari al barile, in salita dello 0,6%, 16,28 dollari al barile in più rispetto alla controparte statunitense.