BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea ha tagliato le stime di crescita economica della zona euro per quest'anno, prevendo solo una lieve accelerazione del Pil, alla luce dei maggiori rischi globali.
All'interno del blocco della valuta unica quest'anno il Pil crescerà di 1,7% (1,8% la stima diffusa a novembre) dopo aver segnato +1,6% nel 2015. La ripresa acquisterà un po' di slancio l'anno prossimo, per cui è prevista una crescita di 1,9%, invariata rispetto alle proiezioni diffuse in autunno.
I fattori esterni - tra cui "la disordinata correzione" del'economia cinese e la possibilità di tassi d'interesse più alti negli Stati Uniti - sono considerati i principali elementi di rischio mentre il calo del greggio, l'accesso a finanziamenti a basso costo e la debolezza dell'euro continueranno a sostenere la crescita.
Tutte le principali economie della zona euro, nelle stime della Commissione europea, cresceranno quest'anno, con la sola eccezione della Grecia, il cui Pil cederà di 0,7%. A novembre, tuttavia, l'esecutivo Ue prevedeva per Atene una flessione del Pil di 1,3% nel 2016.
In questo contesto, l'inflazione resterà molto bassa. Per l'intera zona euro la stima è che i prezzi al consumo crescano dello 0,5% quest'anno, complici le pressioni al ribasso esercitate dal crollo del greggio.
A dicembre, la Banca centrale europea proiettava per quest'anno un'inflazione a 1%, ma qualche giorno fa il presidente Mario Draghi ha anticipato che Francoforte sarà probabilmente costretta a rivedere le sue stime alla luce delle mutate condizioni a livello mondiale.