MILANO (Reuters) - Chiusura in rialzo per i Btp, che accelerano nel pomeriggio, con il buon andamento dell'extra lungo, apparentemente noncuranti dell'elemento di incertezza politica che grava sull'Italia.
Il rendimento sul benchmark decennale è sceso a 1,89%, il livello più basso da fine gennaio, mentre lo spread Btp/Bund ha stretto fino a 132 punti base, otto in meno rispetto alla chiusura di ieri, ai minimi dal 20 febbraio.
A oltre due settimane dalle elezioni resta arduo prevedere quale sarà il prossimo governo, e in che tempi verrà formato. Qualche indizio più concreto potrebbe arrivare dalla fine di questa settimana, quando si riuniranno le camere e inizieranno le votazioni per la scelta dei presidenti.
Gli operatori segnalano che l'elevatissima liquidità presente rende difficili cambi di direzione netti del mercato; d'altra parte si sottolinea come la carta italiana benefici del rally degli altri periferici, come Spagna e Portogallo.
In marzo il rendimento decennale spagnolo ha stretto di oltre 25 pb, ai minimi da novembre 2016, grazie anche alla speculazione di un upgrade sovrano del paese (venerdì si esprimerà S&P, che ha un rating BBB+ con outlook positivo).
Parallelamente lo spread Italia/Spagna ha allargato fino a 66 pb, nuovo massimo da agosto scorso.
"Oltre 60 punti di differenza esprimono sicuramente una valutazione negativa della situazione politica italiana" commenta un trader. "Ma con un decennale spagnolo all'1,30% è chiaro che il Btp non può stare molto sopra al 2%".
Domani è in agenda nuova offerta tedesca con 3 miliardi di Bund decennali, dopo i 3,2 miliardi di Schatz collocati oggi.
Sempre domani 21 marzo, a mercati chiusi, il Tesoro fornirà i primi dettagli sulle aste di lunedì 26, in cui è atteso il lancio del nuovo Ctz marzo 2030 oltre all'offerta di indicizzati. Intesa Sanpaolo (MI:ISP) prevede un importo fino a 3 miliardi per il nuovo titolo e fino a un 1,5 miliardi di Btpei.
Si avvicina intanto il verdetto della Fed sui tassi, previsto per domani. Un rialzo di 25 punti base è dato per scontato ma l'informazione chiave arriverà dai cosiddetti 'dots', le aspettative sui tassi dei membri del Fomc, che potrebbero convergere verso quattro rialzi nel 2018 rispetto ai tre indicati nel meeting di dicembre.