MILANO (Reuters) - Avvio di seduta in calo per i governativi tedeschi, in vista del verdetto -- previsto per domani sera -- del comitato di politica monetaria di Federal Reserve, che potrebb ufficializzare le possibilità di quattro rialzi dei tassi quest'anno, in parte già scontata dal mercato.
** Ad appesantire il Bund contribuiscono anche le esternazioni ottimistiche del membro del board della Banca centrale europea Yves Mersch sull'andamento inflazione.
** La parole di Mersch arrivano dopo le indiscrezioni raccolte da Reuters, secondo cui il dibattito nel consiglio Bce si starebbe spostando dal quantitative easing al percorso di rialzo dei tassi.
** Sul fronte macro, l'attenzione sarà rivolta all'indice di fiducia sull'economia tedesca relativo al mese corrente dovrebbe segnare una correzione a 13,0 da 17,8 di febbraio.
** Dal lato del primario, protagonista sarà la Germania, che mette a disposizione 4 miliardi dello Schatz marzo 2020, riaperto dopo il lancio di febbraio, quando venne collocato a -0,51%. In chiusura di seduta il titolo sul secondario scontava un tasso in area -0,60%.
** Intorno alle 8,20, i futures sul Bund cedono 13 tick a 158,09; il derivato del Btp sale di 1 tick a 136,48.
** Tornando alla politica Bce, secondo Mersch, ci sono tutte le condizioni perché l'inflazione della zona euro aumenti e alla luce del miglioramento delle prospettive la Bce può ridurre gradualmente gli acquisti di bond, pur continuando a mantenere politiche accomodanti per sostenere i prezzi al consumo.
** Secondo quanto riferito da alcune fonti vicine al dibattito interno al consiglio Bce, Francoforte si starebbe concentrando su come gestire il percorso di rialzo dei tassi, dato che anche alcune 'colombe' sono ormai d'accordo sul fatto che il quantitative easing debba terminare quest'anno.
** I consiglieri, riferiscono le fonti, sono a proprio agio con l'aspettativa dei mercati, che prezzano la prima stretta entro la prima metà del 2019.
** L'unico motivo che potrebbe portare ad un prolungamento del Qe sarebbe quello di spostare in avanti le aspettative di un rialzo del costo del denaro, obiettivo che però potrebbe essere raggiunto anche con altri strumenti, come una 'forward guidance' più precisa o con nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine.