Cresce sempre più il mercato italiano dei certificati di investimento, che vengono scelti dagli investitori per diversificare e tutelarsi dai rischi. Attenzione però alle differenze tra i vari prodotti
Hanno più di vent’anni – il loro debutto in Borsa a Milano risale al 1998 – ma anche di recente i certificati di investimento (o certificates) si sono confermati tra i prodotti più richiesti dagli investitori. Il 2018, secondo i dati dell’Acepi – Associazione italiana certificati e prodotti di investimento, è stato un anno record per il mercato: il collocato complessivo ha infatti raggiunto quota 11.048 milioni di euro, quasi 400 milioni in più rispetto al precedente record del 2015. L’accelerazione è stata evidente nel quarto trimestre, quando c’è stato un incremento del totale collocato pari al 61% rispetto al trimestre precedente e al 70% rispetto alla media dei primi tre trimestri.
L’ANNO PARTE BENE
E anche il 2019 sembra essere iniziato sotto buoni auspici: secondo le statistiche di Borsa Italiana, a febbraio il SeDeX MTF, il segmento dedicato alla negoziazione di certificati e covered warrant, ha censito 157,218 operazioni di trading, per un controvalore di 1,186 miliardi di euro: un dato in lieve calo rispetto a gennaio, quando i trades erano stati oltre 170mila, con controvalori vicini a 1,3 miliardi. Da inizio anno il SeDeX ha movimentato un controvalore di 2,455 miliardi di euro e il numero dei prodotti listati è salito a 9.997 unità...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge