Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 9 gennaio
1. Sterlina al minimo di 10 settimane
La sterlina è in forte calo contro il dollaro e l’euro, con il cambio GBP/USD al minimo della seduta di 1,2125, il minimo dal 28 ottobre. successivamente il cambio si è attestato a 1,2148 a 5:55AM ET (10:55GMT), in calo dell’1,1%.
Il selloff della valuta britannica è stato innescato delle dichiarazioni rese ieri dal Primo Ministro Theresa May, considerate come un segnale che il Regno Unito non cercherà di trattare con l’UE per continuare ad avere l’accesso totale al mercato unico quando uscirà dall’UE.
Ieri, durante un’intervista con Sky News, la May ha dichiarato di non intendere continuare a mantenere dei “pezzi di UE”, indicando che l’uscita dal mercato unico fa parte del suo programma di attuazione della Brexit.
2. Dollaro in salita dopo i dati USA
Il dollaro è in salita contro le altre principali valute questo lunedì, dopo i dati sull’occupazione USA rilasciati venerdì che hanno mostrato una stabilità del mercato del lavoro, e la compatibilità con ulteriori aumenti dei tassi nei mesi a venire.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,3% si attesta a 102,47.
Contro lo yen, il dollaro sale dello 0,1% a 117,11.
Intanto, l’euro è in calo dello 0,2% contro il biglietto verde a 1,0515.
3. Le borse globali oscillano
Negli Stati Uniti i mercati prevedono un’apertura poco mossa, nelle speranze che il Dow possa raggiungere quota 20.000.
Apertura perlopiù negativa per le principali piazze europee questo lunedì, mentre il FTSE100 di Londra sale grazie ad una sterlina più debole.
Miste anche le borse asiatiche, in Cina lo Shanghai Composite ha chiuso in salita dello 0,55%, mentre in Giappone il Nikkei è chiuso per festa nazionale.
4. Greggio in calo, aumenta l’attività di estrazione negli USA
Il prezzo del greggio è in calo negli scambi di questo lunedì, l’aumento dell’attività estrattiva registrato negli USA ha fatto passare in secondo piano l’inizio dei tagli alla produzione dei paesi OPEC. Il greggio con consegna a febbraio sul New York Mercantile Exchange scende di 90 centesimi, o dell’1,6%, a 53,12 dollari al barile, mentre il Brent con consegna a marzo sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 94 centesimi, o dell’1,65%, a 56,16 dollari al barile.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 4 unità a 529, il decimo aumento settimanale consecutivo ed il massimo di quasi un anno.
Secondo alcuni analisti, la recente impennata dei prezzi potrebbe incoraggiare i produttori di scisto a produrre di più, alimentando ulteriormente il problema dell’eccesso di scorte.
5. Yuan cinese in calo
Lo yuan è in calo contro il dollaro USA questo lunedì. Lo yuan è a quota 6,9373 contro il biglietto verde, in calo dello 0,3% dopo ilc alo dello 0,5% di venerdì.