Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 2 settembre:
1. La forza del mercato del lavoro potrebbe determinare la tempistica dell’aumento dei tassi della Fed
Il Dipartimento per il Lavoro USA rilascerà il report sull’occupazione non agricola di agosto (NFP) alle 8:30 ET (14:30 GMT) di oggi.
È previsto un aumento di 180.000 nuovi posti di lavoro, dopo i 255.000 creati a luglio, il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere dello 0,1% al 4,8%, mentre la media dei compensi orari dovrebbe salire dello 0,2% dopo l’aumento dello 0,3% del mese precedente.
Un report positivo sarebbe indice di un miglioramento dell’economia ed alimenterebbe le aspettative di un aumento dei tassi USA nei prossimi mesi, mentre un report debole scatenerebbe l’incertezza per le prospettive economiche, facendo escludere la possibilità di un inasprimento della politica monetaria.
Con i traders in attesa della pubblicazione, i futures Fed fund prevedono una probabilità di un aumento dei tassi a settembre pari al 24%, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
La possibilità di un aumento a novembre è pari al 30,3%, mentre quella di un intervento a dicembre supera la soglia del 50% attestandosi al 53,6%.
2. Lacker potrebbe essere il primo funzionario della Fed a commentare il report sull’occupazione
Il Presidente della Federal Reserve (Fed) Bank di Richmond Jeffrey Lacker sarà il primo policymaker ad avere la possibilità di commentare il report sull’occupazione di oggi.
Lacker parlerà dei tassi di interesse alle 13:00 ET (17:00 GMT).
Prima del suo intervento, sono attesi i dati sugli ordinativi alle fabbriche per il mese di luglio alle 10:00 ET (14:00 GMT).
3. Il greggio sta per segnare il calo settimanale peggiore da metà gennaio
Il greggio ha registrato lievi rialzi questo venerdì, con gli investitori che ripongono le speranze nei commenti del Presidente russo Vladimir Putin, che si è detto intenzionato a raggiungere un accordo sul congelamento della produzione con l’OPEC che consenta alla produzione iraniana di tornare ai livelli pre-sanzioni.
L’aumento del greggio di oggi interrompe quattro giorni di cali che potrebbero far segnare il crollo settimanale maggiore in quasi otto mesi.
Il prezzo del greggio è sceso questa settimana in un clima di scetticismo tra i traders circa la possibilità che i principali produttori possano raggiungere un accordo sul congelamento della produzione in occasione di un vertice che si terrà in Algeria a fine mese.
Gli investitori attendono inoltre i dati di Baker Hughes sul numero degli impianti di trivellazione USA relativo alla scorsa settimana.
Il numero degli impianti in funzione negli Stati Uniti nella settimana precedente è rimasto invariato a 406, dopo essere salito per otto settimane consecutive.
I futures del greggio USA salgono dello 0,49% a 43,37 dollari al barile alle 4:58 ET (8:58 GMT), mentre il Brent è in salita dello 0,70% a 45,77 dollari.
4. Scambi cauti per i titoli azionari globali in attesa dei dati USA
I titoli azionari asiatici oscillano questo venerdì, con i traders in attesa dei dati sull’occupazione USA nel corso della giornata per valutarne l’impatto sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi della Fed.
Le borse europee sono al rialzo, mentre gli investitori attendono il report statunitense e la ripresa del prezzo del greggio supporta il settore energetico.
I futures dei titoli azionari USA sono pressoché invariati negli scambi del mattino in vista dei dati. Alle 4:58 ET (8:58 GMT) i futures Dow blue chip salgono di 8 punti, o dello 0,04%, i futures S&P 500 sono invariati, mentre i futures Nasdaq 100 salgono di 5 punti, o dello 0,10%.
3. Gli scambi dello yuan cinese sono raddoppiati in 3 anni
Gli scambi dello yuan sono raddoppiati nei tre anni conteggiati fino ad aprile 2016, secondo un sondaggio triennale sulle banche centrali rilasciato ieri dalla Bank for International Settlements (BIS).
Secondo il report, gli scambi giornalieri della valuta cinese sono saliti a 202 miliardi di dollari lo scorso aprile, contro i 120 miliardi dello stesso mese del 2013.
La valuta ha quindi raddoppiato la propria quota di mercato passando al 4% dal 2%.
Dal sondaggio è emerso inoltre che la coppia dollaro-yuan è diventata la sesta più scambiata, rispetto al nono posto registrato tre anni fa.