Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 16 settembre:
1. Secondo Summers non ci sono le condizioni per un aumento dei tassi della Fed
L’ex Segretario al Tesoro USA nonché consigliere economico della Casa Bianca Larry Summers ieri ha affermato che l’inflazione e le condizioni economiche del paese non sono tali da far sì che la Federal Reserve (Fed) possa alzare i tassi di interesse la prossima settimana.
“Ritengo che non ci siano le condizioni per un aumento dei tassi a settembre”, ha dichiarato Summers in un’intervista a BloombergTV centrata su uno studio secondo cui le misure dei regolatori non sono state sufficienti ad aumentare la sicurezza delle principali istituzioni finanziarie.
I mercati sembrano concordare con le previsioni di Summers circa la politica monetaria USA e per i futures Fed fund esiste una possibilità pari solo al 9% di un aumento dei tassi la prossima settimana, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
2. Attesi dati sull’inflazione e sul sentimento dei consumatori
Una serie di dati nella seduta precedente ha pesato sulle aspettative sull’aumento dei tassi, mentre gli investitori attendono gli ultimi due dati principali previsti per oggi che saranno valutati dalla Fed prima dell’annuncio della decisione di politica monetaria di mercoledì.
A parte i dati sul settore immobiliare previsti all’inizio della settimana prossima, i dati sull’inflazione relativi al mese di agosto, attesi alle 8:30 ET (12:30 GMT) ed i dati del Michigan sul sentimento dei consumatori per il mese di settembre saranno gli ultimi due che potrebbero influenzare la decisione della Fed.
È previsto un aumento all’1,0% dell’indice dei prezzi al consumo (IPC) su base annua, mentre l’indice IPC core dovrebbe restare invariato al 2,2%.
Intanto, il sentimento dei consumatori dovrebbe salire a 79,3 da 78,7 nella lettura preliminare di questo mese.
3. Deutsche Bank crolla del 7% dopo la stangata da 14 miliardi di dollari del DoJ
Il titolo di Deutsche Bank AG NA O.N. (DE:DBKGn) crolla di oltre il 7% questo venerdì dopo che il Dipartimento per la Giustizia USA (DoJ) ha comminato una multa da 14 miliardi di dollari alla banca tedesca per chiudere lo scandalo della vendita di titoli legati ai mutui immobiliari nel periodo precedente alla crisi finanziaria.
Stamane Deutsche Bank ha però dichiarato di non essere intenzionata a pagare una cifra simile.
4. Titoli azionari globali misti in attesa dei dati USA di oggi, riflettori sull’impatto sulla Fed
I titoli azionari globali sono misti questo venerdì, con gli investitori in attesa dei dati USA per valutarne il possibile impatto sulla decisione di politica monetaria della Fed della prossima settimana.
I futures USA puntano ad un’apertura in lieve ribasso questo venerdì, mentre gli investitori hanno bloccato i profitti dopo l’impennata dell’1% della seduta precedente. Alle 5:50 ET (9:50 GMT) i Dow Jones Industrial Average futures scendono dello 0,17%, i futures S&P 500 sono in calo dello 0,18% mentre i futures Nasdaq 100 vanno giù dello 0,11%.
Negative le borse europee, con la multa di Deutsche Bank che pesa sul settore finanziario.
I mercati asiatici hanno chiuso al rialzo negli scambi ridotti per festa, mentre gli operatori dei mercati sono rimasti cauti in vista delle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve e della Banca del Giappone in agenda la prossima settimana. Le borse di Cina, Taiwan e Corea del Sud sono rimaste chiuse per festa.
5. Il greggio crolla nei timori per l’eccesso di scorte, attesi dati sul numero degli impianti di trivellazione
Il prezzo del greggio scende questo venerdì in un clima di apprensione per la possibilità di un aumento del numero degli impianti di trivellazione USA e per le esportazioni libiche e nigeriane che potrebbero esacerbare l’eccesso delle scorte globali.
I dati sul numero degli impianti di trivellazione USA di Baker Hughes per la settimana che termina oggi 16 settembre sono attesi nel corso della giornata. La scorsa settimana, il numero è salito per la decima settimana consecutiva.
I futures del greggio USA crollano dell’1,28% a 43,35 dollari al barile alle 5:52 ET (9:52 GMT), mentre il Brent segna un crollo dell’1,40% a 45,94 dollari.