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Un dollaro forte fa scendere il rame al minimo di 2 settimane

Pubblicato 03.12.2015, 09:16
© Reuters.  Il rame crolla al minimo di 2 settimane
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Investing.com - Il prezzo del rame crolla al minimo di due settimane questo giovedì, il rafforzamento del dollaro pesa sul metallo rosso. Le materie prime valutate in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il biglietto verde si rafforza.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,25% a 100,30, riavvicinandosi al massimo di otto mesi di 100,54 registrato nella seduta precedente.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a marzo scende di 1,6 centesimi, o dello 0,77%, a 2,029 dollari la libbra negli scambi della mattinata londinese. Precedentemente, il prezzo è crollato a 2,028 dollari, il minimo dal 24 novembre. Intanto, i futures del rame scambiati sul London Metal Exchange scendono dello 0,89% a 4.514,00 dollari la tonnellata metrica.

Ieri, il rame ha segnato un crollo di 3,8 centesimi, o dell’1,86% tra il dollaro forte ed i timori per le prospettive future della domanda dalla Cina, il principale consumatore del metallo industriale.

Il prezzo del rame è crollato di oltre il 35% da maggio per via della possibilità di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti e dell’indebolimento della crescita economica globale, soprattutto in Cina.

Con il 45% della richiesta globale di rame, la nazione asiatica può essere considerata il principale consumatore mondiale del metallo rosso.
Intanto, l’oro crolla al minimo di quasi sei anni tra le crescenti aspettative che la Federal Reserve possa alzare i tassi di interesse in occasione del vertice in agenda questo mese.

Ieri, la Presidente della Fed Janet Yellen ha dichiarato che la banca centrale è ancora intenzionata ad alzare i tassi questo mese per via del “continuo miglioramento sul mercato del lavoro” e dicendosi fiduciosa che “l’inflazione tornerà all’obiettivo del 2% a medio termine”.

I commenti hanno seguito il report dell’azienda di elaborazione buste paga ADP in cui si legge che l’occupazione nel settore non agricolo privato è aumentata di 217.000 unità il mese scorso, ben al di sopra dei 190.000 nuovi posti di lavoro previsti.

La Yellen testimonierà sulla politica monetaria davanti alla Commissione Economica del Congresso alle 10:00 ET. La Presidente della Fed dovrebbe ribadire la possibilità di un aumento dei tassi questo mese.

L’attenzione dei traders sarà rivolta all’esito del vertice della Banca Centrale Europea previsto nel corso della giornata. L’ultima dichiarazione sui tassi di interesse della BCE è attesa alle 12:45 ora di Londra, o alle 7:45 ET, ed i riflettori saranno puntati soprattutto sulla conferenza stampa del Presidente Mario Draghi prevista 45 minuti dopo la dichiarazione.

Si prevede che la BCE tagli ancora i tassi di deposito a -0,30% da -0,20%. Gli analisti dei mercati prevedono inoltre che la banca centrale aumenti il programma mensile di allentamento monetario a 75 miliardi di euro dagli attuali 60 miliardi.

Cresce l’attesa anche per il report sull’occupazione non agricola di domani, l’ultimo report sul’occupazione prima che la Fed prenda una decisione sui tassi di interesse in occasione del vertice previsto il 15 e 16 dicembre. Un report positivo farebbe aumentare le aspettative di un aumento dei tassi questo mese.

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