Investing.com - Conferenza stampa movimentata per Mario Draghi, dopo che la Banca centrale europea ha lanciato segnali di una politica monetaria ancora più espansiva.
“Valutiamo l'acquisto netto di attività finanziarie”, ha confermato Draghi davanti ai giornalisti, lasciando presagire un ritorno del Quantitative Easing.
Tra i motivi che stanno facendo virare la BCE verso politiche più espansive ci sono i dati economici europei. “L'outlook sta peggiorando sempre di più, soprattutto nel settore manifatturiero”, con la crescita dell'economia (dell'Eurozona) sarà debole nel terzo e quarto trimestre e le aspettative sull'inflazione sono scese".
Inoltre, Draghi ha sottolineato i rischi provenienti dalla guerra commerciale e del protezionismo a cui si aggiungono una Hard Brexit e il rallentamento dell’economia cinese.
Nonostante i problemi globali, il "rischio recessione resta basso", ha specificato Draghi, ma "se l'outlook peggiora sarà necessario un aiuto dalla politica fiscale".
Sul tema tassi di interesse, Draghi ha confermato quando scriveva la BCE nel suo comunicato. “I tassi rimarranno invariati o a un livello più basso fino al primo semestre del 2020 e comunque fino a quando sarà necessario".
Sulla decisione circa i tassi di interesse, fondamentale resta il target del 2% dell'inflazione. "Non ci piace quello che stiamo vedendo riguardo all'inflazione. Non ci piace il cap del 2%", anche se successivamente Draghi ha aggiunto che la BCE agirà anche se l'inflazione non dovesse avvicinarsi al 2% come allo stato attuale.
Draghi, infine, ha dedicato alcune parole a colei che lo succederà nel ruolo di presidente della BCE, Christine Lagarde. "La conosco da molto tempo, sarà straordinaria”, ha dichiarato.