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ESCLUSIVA - Italia gioca carta deficit 2019 più basso per evitare procedura Ue

Pubblicato 07.06.2019, 17:14
Aggiornato 07.06.2019, 17:15
© Reuters.  ESCLUSIVA - Italia gioca carta deficit 2019 più basso per evitare procedura Ue
PRTP
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di Gavin Jones e Giuseppe Fonte e Angelo Amante

ROMA (Reuters) - I conti pubblici italiani vanno meglio del previsto e rafforzano la posizione del governo nella trattativa per scongiurare la procedura d'infrazione minacciata dalla Commissione europea.

Secondo quanto riferiscono due rappresentanti di peso della coalizione al governo, dati recenti suggeriscono che il deficit 2019 sarà non solo più basso del 2,5% del Pil previsto dalla Commissione, ma potrebbe anche essere inferiore al 2,04% concordato con Bruxelles lo scorso dicembre.

Resta tuttavia da vedere fino a che punto il governo di Giuseppe Conte sarà disposto a ridurre l'attuale obiettivo del 2,4%, perché alcune frange del Movimento 5 stelle premono per destinare i risparmi al finanziamento di nuove misure espansive.

Non è nemmeno certo che un deficit 2019 sorprendentemente basso basti a rassicurare Bruxelles sulla sostenibilità delle finanze pubbliche italiane. Ma gli ultimi dati, quantomeno, concedono a Roma margini di manovra che pochi mesi fa sembravano impossibili.

La Commissione mercoledì scorso ha aperto la strada a una procedura disciplinare lamentando che nel 2018 il debito pubblico italiano è salito anziché scendere e continuerà ad aumentare anche quest'anno e nel 2020. Roma, inoltre, non ha ridotto il deficit come promesso.

Un'analoga procedura, che può portare a sanzioni, era stata già evitata all'ultimo momento lo scorso dicembre, quando l'Italia ha abbassato l'obiettivo di deficit al 2,04% dal precedente 2,4%, in accordo con la Commissione.

Ad aprile, a causa del peggiorato quadro macroeconomico, il governo italiano è tornato all'obiettivo originario del 2,4%, contro il 2,5% previsto ora da Bruxelles.

Palazzo Chigi, sorprendendo gli osservatori, mercoledì scorso ha risposto ai rilievi della Commissione annunciando che alla fine il deficit del 2019 potrebbe fermarsi a quota 2,1%.

Secondo figure di primo piano del governo, sia della Lega sia del Movimento 5 stelle, il rapporto deficit/Pil potrebbe essere alla fine ancora più basso.

Claudio Borghi, responsabile economico della Lega, dice a Reuters che si potrebbe addirittura arrivare all'1,8% se l'attuale trend continuasse nella seconda metà dell'anno.

RISPARMI REDDITO CITTADINANZA E QUOTA 100 SOPRA PREVISIONI

La dinamica migliore delle attese è dovuta soprattutto al fatto che reddito di cittadinanza e quota 100, le due misure porta bandiera della maggioranza, si stanno rivelando meno onerose del previsto.

Palazzo Chigi ha già ipotizzato una minore di spesa di circa 1,3 miliardi.

Secondo Borghi il costo complessivo dei due interventi potrebbe alla fine essere inferiore di 4 miliardi rispetto alle dotazioni di bilancio. La stima è confermata da una fonte governativa strettamente coinvolta nella pianificazione della politica economica, che ha voluto mantenere l'anonimato.

Borghi ha detto che le sanatorie fiscali varate dall'esecutivo stanno fruttando più del previsto, così come le misure contro l'evasione.

I conti dello Stato migliorano anche grazie ad una serie di accordi fiscali con grandi multinazionali accusate di evasione. Il più rilevante riguarda Kering (PA:PRTP), la holding della casa di moda Gucci, che ha accettato di versare al fisco 1,3 miliardi di euro.

Una fonte del Tesoro non ha confermato l'1,8% indicato da Borghi, ma ha spiegato che è "possibile" raggiungere un indebitamento del 2% o anche meno.

I dati sulla finanza pubblica di quest'anno sono finora incoraggianti. Le entrate fiscali sono aumentate ad aprile dell'1% su base annua, nonostante un'economia stagnante.

Inoltre, nei documenti inviati a Bruxelles, il Tesoro scrive che utili e dividendi riscossi da Bankitalia e società partecipate dallo Stato supereranno le stime di oltre lo 0,1% del Pil.

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