Investing.com – La crisi in Ucraina sembra entrare in una fase meno pesante e i mercati non sembrano credere all’ipotesi di un conflitto armato, Tokio chiude positiva e la Cina conferma una previsione di crescita del 7,5% anche per il 2014, annuncio accolto con scetticismo da diversi analisti internazionali i quali ritengono improbabile il raggiungimento di questo obiettivo .
Il segnale di una prima incrinatura del sistema cinese viene dall’annuncio della società Shanghai Chaori Solar Energy di non poter far fronte al pagamento di oltre 14 milioni di dollari di interessi agli obbligazionisti, certamente non un segnale confortante per finanza cinese.
Nel rapporto del premier Li Keqiang all’Assemblea nazionale del popolo si prevede una inflazione stabile al 3,5% e un notevole incremento del 12,2% delle spese per la difesa, aspetto che ha suscitato una certa preoccupazione del vicino Giappone, Paese avverso il quale, ultimamente, la propaganda politica Cinese ha rivolto le sue attenzioni, anche a causa delle dispute territoriali nel mare della Cina Orientale.
Il Paese è afflitto da gravi problemi di inquinamento dell’aria che la rapida crescita economica, avvenuta nella pressoché totale assenza di regole di salvaguardia del territorio, ha inevitabilmente portato con se; il premier ha rimarcato, al riguardo, la necessità di “misure radicali per rafforzare il controllo e la prevenzione” dell’inquinamento e, su questo fronte, si prevede che il Paese dovrà effettuare copiosi investimenti per riportare la situazione ad una qualche normalità.