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Le cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì

Pubblicato 28.02.2018, 11:28
Aggiornato 28.02.2018, 12:50
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo mercoledì 28 febbraio:

1. Borse globali in calo, timori per la Fed

I mercati azionari globali scendono, sulla scia dei commenti interventisti del Presidente della Federal Reserve Jerome Powell che hanno riacceso i timori che i tassi di interesse possano aumentare più velocemente del previsto quest’anno.

Le borse asiatiche hanno chiuso in forte ribasso, con i mercati in Giappone e nella Cina continentale che hanno segnato le performance peggiori, con crolli rispettivi dell’1,4% e dell’1%. I dati manifatturieri deludenti nipponici e cinesi hanno contribuito a pesare sul sentimento.

In Europa, quasi tutte le borse sono negative negli scambi di metà mattina. L’indice Stoxx Europe 600, la maggiore misura dei prezzi dei titoli della regione, scende dello 0,4%, con la maggior parte dei settori in rosso.

Intanto, a Wall Street, i future dei titoli azionari USA sono al rialzo, segnale che gli indici potrebbero essere pronti a riprendersi dal calo di ieri. I future Dow salgono di 60 punti, o dello 0,2%, i future S&P 500 sono in salita di 6 punti, o dello 0,2%, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech vanno su di 12 punti, o dello 0,2%.

Prima della campanella di apertura, sono attesi gli utili della catena di fai da te Lowe’s (NYSE:LOW) e della compagnia proprietaria di TJ Maxx, TJX Companies (NYSE:TJX). Dopo la campanella, sono previsti i risultati della proprietaria di Victoria’s Secret L Brands (NYSE:LB), di Monster Beverage e di Salesforce.com Inc (NYSE:CRM).

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I titoli azionari USA hanno registrato i peggiori crolli giornalieri dal selloff di tre settimane fa, con l’indice Dow Jones industrial average giù di quasi l’1,2%, o di 300 punti.

2. Dollaro al massimo di cinque settimane

Il dollaro sale al massimo di oltre cinque settimane, spinto dalle aspettative che la Fed possa alzare i tassi di interesse ben quattro volte quest’anno.

Le ultime previsioni economiche della Fed, a dicembre, indicavano tre aumenti per il 2018.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 90,40 dopo aver toccato il massimo di 90,50 nella notte, il massimo dal 22 gennaio.

Intanto, il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni si attesta al 2,901%, continuando a restare vicino al massimo di quattro anni del 2,957% della settimana scorsa.

Il calendario economico statunitense di oggi prevede la seconda stima sul PIL del quarto trimestre, alle 8:30 ET (13:30 GMT) che dovrebbe essere stato leggermente rivisto al ribasso dal 2,6% al 2, 5%. I dati sull’attività manifatturiera della regione di Chicago saranno rilasciati alle 9:45 ET (14:45 GMT), seguiti dai dati sulle vendite di case in corso alle 10 ET (15:00 GMT).

3. L’UE pubblicherà la prima bozza dell’accordo sulla Brexit

La Commissione Europea renderà nota la prima bozza completa dello storico accordo sulla Brexit nel corso della giornata, mentre restano solo tre settimane per trovare un accordo sulla fase di transizione.

Il documento di 100 pagine probabilmente farà infuriare gli euroscettici del governo Conservatore del Primo Ministro britannico Theresa May, alimentando le pressioni su di lei in un momento già difficile.

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Nel documento si dovrebbe leggere che l’Irlanda del Nord potrebbe dover continuare a seguire le regole del mercato unico UE se vuole evitare un confine “rigido” con la Repubblica Irlandese, secondo alcune notizie. Downing Street ha già scartato la possibilità di un confine rigido.

La sterlina scende contro il dollaro a 1,3885.

4. I dati deludenti sull’inflazione della zona euro sostengono il lento tapering della BCE

L’inflazione nella zona euro è rallentata a febbraio, restando ben al di sotto dell’obiettivo della Banca Centrale Europea, e supportando la decisione della banca di ridurre lo stimolo monetario lentamente.

I prezzi al consumo sono saliti dell’1,2% questo mese, secondo l’Ufficio di Statistica dell’Unione Europea. Il dato è in linea con le attese ed è inferiore alla lettura finale dell’1,3% del mese precedente. Il tasso core è rimasto invariato all’1%, un ulteriore colpo per la BCE che sta tentando di far salire l’inflazione.

L’euro scende a 1,2220 contro il dollaro, dopo aver toccato il minimo dal 18 gennaio di 1,2199 in precedenza.

Le perdite sono state amplificate dal momento che secondo gli analisti gli investitori sono cauti sulla moneta unica per via dei rischi politici in Italia, dove il 4 marzo si terranno le elezioni.

5. Atteso report settimanale sulle scorte di greggio dell’EIA

La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte oggi alle 10:30 ET (15:30 GMT), e si prevede un aumento di 2,4 milioni di barili.

Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono salite di 933.000 barili nella settimana terminata il 23 febbraio. Ci sono spesso grosse differenze tra le stime API ed i dati ufficiali dell’EIA.

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Il prezzo del greggio resta sulla difensiva, con i future del greggio USA West Texas Intermediate giù di 30 centesimi, o dello 0,4% a 62,71 dollari al barile, mentre i future del Brent scambiati sulla borsa di Londra si attestano a 66,23 dollari al barile, in calo di 40 centesimi, o dello 0,6%.

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